EQUINOZIO D’AUTUNNO

inserito il 10 10 2020, nella categoria Alchimia, Astronomia, Esoterismo, Tavole dei Fratelli

Per questo preferisco di gran lunga l’autunno alla primavera,

Perché in autunno si guarda il cielo, In primavera la terra.”.

Søren Kierkegaard

(1756-1838)

Tavola del fr:. U:. L:. (g.c. della R:.L:. Felsinea n. 846 all’Oriente di Bologna)

Carissimi Fratelli,

il 2020 verrà sicuramente ricordato da tutti noi come l’anno del Covid 19, ossia l’anno in cui tutti noi abbiamo dovuto fare i conti con una pandemia inaspettata, con tutto ciò che ne è conseguito segnando una svolta importante nelle nostre abitudini e non solo in quelle.

Per la prima volta, dai tempi del fascismo, i fratelli Massoni non hanno potuto riunirsi nei loro templi per molti mesi, ossia ben oltre la consueta sospensione estiva.

In questo contesto l’equinozio d’autunno appena trascorso e la nostra presenza in questo Tempio rappresentano quest’anno qualcosa di più particolare rispetto alla tradizionale ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Infatti, rappresenta la ripresa dei lavori rituali dopo un periodo di incertezza, dubbi e preoccupazioni, periodo che ha messo a dura prova le nostre certezze e le sicurezze a cui eravamo abituati e perché no anche la nostra coscienza di Massoni.

Dal punto di vista astronomico l’Equinozio d’Autunno è quell’evento legato alla posizione reciproca tra Terra e Sole, che per un breve istante vede la luce e le tenebre che si equivalgono ma poi la luce del sole comincia a decrescere, lasciando sempre più spazio alle tenebre. Spesso l’autunno è rappresentato come un periodo triste, come la sconfitta della vita che prelude alla morte.

Tutto ciò non ci deve trarre in inganno. Noi Massoni siamo abituati a leggere ciò che da sempre accade in natura sotto forma simbolica ed è proprio dal punto di vista simbolico che tutto ciò può essere visto come il momento del ritorno nel gabinetto di riflessione.

Nell’Equinozio di Autunno si bilanciano la morte annuale della natura con il risveglio delle forze interiori di volontà.

Nel giorno dell’equinozio si celebra la festa del forte volere. Quando la natura si spegne bisogna volgersi alla coscienza di sé. La festa dell’equinozio che apre l’autunno è la festa dell’autocoscienza forte e libera, è la festa dell’iniziativa piena di energia, della liberazione da ogni timore e da ogni condizionamento dell’animo. Quando la natura esteriore si spegne, la vegetazione appassisce e i rami morti cadono; cresce in compenso tutto ciò che si lega all’iniziativa interiore. Così come la morte apparente della natura consente alla stessa la necessaria preparazione per il risveglio e la rinascita primaverile, così le forze di volontà liberano l’Anima del Mondo esortando l’individuo a diventare più coraggioso per affrontare poi con maggior vigore il proprio percorso.

Nella tradizione iniziatica questo momento rappresenta quindi un passaggio, quasi un tempo per la meditazione, per rivolgersi all’interno, durante il quale la “separazione” tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire.

Vediamo di cogliere cosa significa questo importante momento astronomico e quali conseguenze-opportunità può rappresentare per il Massone che vuole levigare la propria Pietra.

L’elemento alchemico dell’autunno è il Ferro: al ferro materiale che ha forgiato la nostra civiltà tecno-industriale deve corrispondere il ferro spirituale della volontà concretamente e razionalmente esercitata.

Quindi ciò che sulla terra si manifesta come ferro, nell’interiorità dell’uomo si esprime come volontà. Da qui probabilmente deriva la locuzione “volontà di ferro”.

Nell’aria dell’autunno, quando le piogge spazzano via la sensualità dell’estate, si compie un processo alchemico: Ferro scaccia Zolfo. La corrente di ferro, fredda e metallica, che piove dal cielo smorza la corrente sulfurea che era fuoriuscita dalle viscere della terra nei mesi caldi dell’estate. Respirando la fresca aria dell’autunno l’uomo prende parte a questo processo. Bisogna percepire la corrente alchemica e alimentarla con la volontà.

Il periodo di pandemia ancora in corso deve essere vissuto come il Solstizio d’Autunno, ossia deve scuotere le nostre coscienze, le nostre abitudini ma non deve indebolire il nostro IO interiore di Massoni, anzi deve aiutarci a forgiarlo.

Bisogna concentrare e applicare la nostra volontà in quel lavoro che ci propone la natura per iniziare un nuovo ciclo:

  • la separazione del puro dall’impuro, dell’utile dall’inutile, del salutare dal nocivo, della cosa morta da quella viva;
  • la preparazione dell’anima, della tavola, del campo;
  • la semina.

È l’ora, carissimi Fratelli … è tempo di purificazione per rimuovere gli ostacoli alla nostra vita interiore. È tempo di preparazione, è tempo di semina.

Ho detto

Fr:. U:. L:.

9 Ottobre 2020 e.v.

.


1 Comment for this entry

  • Antonio

    Premetto che è il primo commento che lascio sul sito.
    Personalmente ho avuto sempre un rapporto particolare con il mese di novembre e ogni volta penso alla poesia di Pascoli (Novembre appunto) dove l’autore non mette in risalto la sola parte “morente” del mese novembrino, ma aggiunge la connotazione di “Estate”, l’Estate di San Martino.
    Nella “morte” del mese di Novembre ci si prepara alla vita che verrà, allo stesso penso però che stiamo vivendo già un nostro “autunno” e dobbiamo sfruttare i lunghi periodi di isolamento e quindi “solitudine” per riflettere e “rinascere” migliori di oggi.
    Buona Sera

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