REGOLE FRA LE COLONNE: IMMUTABILI?

Dopo un minuto di raccoglimento entriamo in ordine ed in silenzio nel Tempio, eseguiamo passi antichi, la marcia rituale che "marca" (squadra) lo spazio, lo purifica, lo rende sacro, crea energia. Usiamo gli stessi strumenti utilizzati dai Liberi Muratori per costruire materialmente il Tempio. Noi li usiamo però come valore simbolico.

inserito il 20 11 2015, nella categoria Esoterismo, Ritualità, Tavole dei Fratelli

RITUALITA E STRUMENTI MASSONICI

Tavola del fr:. L:. G:.

E’ la ritualità che impone il rispetto delle regole fra le colonne.

Come nasce un rito?

Cosa trasmette un rito?

Il rito nasce come espressione di un bisogno, un desiderio, un’aspirazione, scongiurare un pericolo: è il ripetersi di gesti, danze, profumi, simboli, invocazioni, colori, sacrifici che ci pongono in contatto con Dio per determinare l’effetto desiderato.

L’uomo fin dall’antichità ha pensato che ripetere fedelmente gli stessi gesti, quindi lo stesso rito, gli avrebbe consentito di ottenere ancora l’effetto desiderato.

I comportamenti stereotipati dei riti offrono rassicuranti modelli da seguire, costruendo ciò che poi viene definita “TRADIZIONE”.

In chiave iniziatica, però, il rito non può essere visto solo come un susseguirsi di gesti, regole, formule, ma come la preparazione, la predisposizione del proprio spirito ad elevarsi.

I riti massonici hanno origini antiche, derivano da antiche scuole iniziatiche, tutta la ritualità mira alla costruzione del Tempio di Salomone. Usiamo gli stessi strumenti utilizzati dai Liberi Muratori per costruire materialmente il Tempio. Noi li usiamo però come valore simbolico.

Dopo un minuto di raccoglimento entriamo in ordine ed in silenzio nel Tempio, eseguiamo passi antichi, la marcia rituale che “marca” (squadra) lo spazio, lo purifica, lo rende sacro, crea energia.

Osserviamo le colonne, le decorazioni, i colori, gli strumenti di lavoro, ascoltiamo la musica, indossiamo guanti bianchi di pelle d’agnello, paradossalmente questi aumentano la nostra sensibilità nel sentire il nostro Io.

Anche il grembiule, anch’esso di pelle d’agnello, simbolo più prezioso per il massone, simboleggia il duro lavoro sulla pietra grezza, sull’Uomo stesso. Simboleggia la società, l’unione, la fratellanza, protegge dallo sporco, dal profano.

  • bisogna sentirsi Fratelli, in un’unica catena d’amore;
  • Aiutatemi ad aprire i lavori“, dice il Maestro Venerabile;
  • Aiutatemi“, dice.
  • Siamo al sicuro“;
  • Fuori c’è lotta, qui armonia, amore.

Ogni parola, ogni passo, ogni suono eleva lo stato di coscienza di ogni Fratello. Ognuno è chiamato alla ricerca di se stesso. Tutto avviene nel rispetto della Tradizione e dei Land-Marks.

La Massoneria, nel tempo, ha mutato la propria identità, trasformandosi da iniziale confraternita di costruttori di grandi cattedrali medievali, in istituzione speculativa-esoterica.

Ciò ha permesso alla Massoneria di sopravvivere ai cambiamenti sociali e culturali verificatisi nel corso della sua esistenza. Ciò che non è mai mutata è la trasmissione dei principi e dei valori della Fratellanza.

Purtroppo spesso si confonde la Tradizione con conformismo, consuetudini, osservanza di usi, forme e regole; la Tradizione esoterica invece supera le forme per captare l’essenza, lo spirito, il sovraumano, la Luce.

Anche alcuni Fratelli, tra le colonne, si lasciano andare ad interpretazioni personali della Tradizione, e questo può compromettere la continuità dei principi contemplati negli “ANTICHI DOVERI”.

Come abbiamo già detto, ciò non significa che la Massoneria non è mai cambiata o che non è destinata a cambiare ancora. Basta pensare che nella “vecchia costituzione del 1722”, quindi un anno prima della “Costituzione dei Liberi Muratori del 1723”, si poteva leggere: “… di onorare Iddio nella Sua Santa Chiesa, di essere fedele al Re, ai suoi eredi, ai successori legittimi, invocare il Padre Celeste Onnipotente, assistito dallo Spirito Santo”. Praticamente principi antitetici a quelli espressi negli Antichi Doveri.

La Massoneria cambierà ancora?

Erede di un patrimonio morale, scientifico, oserei dire religioso, può ancora dire la sua, a patto di non tradire i capisaldi dell’Iniziazione.

Oggi si sente il bisogno di uscire dal guscio, di agire di più. Forse siamo troppo chiusi nelle nostre discussioni, nei nostri progetti, che subito fuori dalle Colonne restano lettera morta.

L’Uomo si evolve continuamente e la Massoneria non può rimanere indietro, non possiamo rimanere isolati, dobbiamo contribuire con le nostre conoscenze esoteriche all’elevazione della vita di domani.

In passato Fratelli come Washington, Garibaldi, Napoleone, Allende, Ataturk, hanno liberato i loro popoli dagli oppressori. Oggi, dopo la tragedia di Parigi, siamo ancor più alla ricerca di queste figure di Fratelli che ci possano affrancare dalla violenza e dal sopruso.

  • Fuori c’è ancora lotta. Portiamo all’esterno il senso di fratellanza e di amore accumulato durante i nostri Lavori.

Ora facciamo silenzio ed in ordine, e in senso antiorario, lasciamo il Tempio.

Ho detto

L:. G:.

19 Novembre e. v.


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