70 ANNI NEL NOME DI SAVONAROLA

La più antica loggia ferrarese celebra questo importante traguardo storico con una serie di incontri pubblici. Il primo, Sabato 22 Novembre (ore 16.00, Sala della Musica) sul tema “Massoneria e Grande Guerra”. Interverrà il Gran Maestro aggiunto, prof. Santi Fedele.

inserito il 15 11 2014, nella categoria Ferrara Massonica, Tavole dei Fratelli

Savonarola statua

La sua statua, opera dello scultore centese Stefano Galletti, arringa il popolo ferrarese da oltre un secolo (per la precisione dal 1875) all’ombra del Castello Estense. Lo sguardo spiritato e le braccia alzate di Gerolamo Savonarola, “de’  vizi e dei tiranni flagellatore”, con cui l’artista ha voluto rappresentare il frate domenicano nell’atto di una delle sue invettive, oggi non sembrano impressionare più di tanto i suoi concittadini (Savonarola è nato proprio da queste parti), ormai abituati a questa burbera presenza.

Ma il legame con la sua memoria è sempre stato forte in questa città. Tanto che perfino una delle logge massoniche più “antiche” di Ferrara ha voluto legare il suo nome proprio a questo uomo di chiesa, fustigatore dei costumi, che alla fine, quando rivolse la sua ansia di purificazione e le sue invettive anche alla Chiesa, finì però per esserne fatalmente travolto, scomunicato da papa Alessandro VI Borgia, e condannato ad essere impiccato ed arso sul rogo, come eretico, nella sua città d’adozione, Firenze, il 23 Maggio 1498.

A Ferrara quindi Savonarola è “percepito” come martire del potere, in questo caso papale, ed è certamente la sua fine sul rogo che ha indotto i massoni ferraresi a fondare una loggia nel suo nome.

Proprio in questo periodo la stessa Loggia Gerolamo Savonarola di Ferrara si appresta a celebrare il 70simo anniversario di fondazione. Anche se sarebbe forse più opportuno parlare di “rifondazione”, dopo la soppressione della Massoneria da parte del fascismo, dopo la guerra e la clandestinità, che hanno disperso le tracce di una ancor più “antica” Loggia Savonarola.

Dagli atti attuali risulta che la loggia Savonarola rivide la “luce” il 28 Agosto del 1945, ed è a quella data che viene appuntato il suo prossimo 70simo compleanno. E’ certo però che una Loggia Savonarola sia esistita già molto tempo prima: il numero cronologico che ancora la contraddistingue all’interno del Grande Oriente d’Italia è infatti il 104; logge con numeri adiacenti risalgono addirittura all’Ottocento o ai primi anni del Novecento. Potrebbe essere così anche per la stessa “Savonarola”, ma purtroppo tutti i documenti originali di quel periodo sono andati dispersi e non è più possibile appurare la data esatta del suo primo “Innalzamento delle Colonne”.

Il 2015 sarà in ogni caso l’anno ufficiale del 70ennale. Un traguardo importante e significativo per quella che è in ogni caso la loggia massonica più “longeva” di Ferrara (attualmente ve ne sono altre due: la “Giordano Bruno” che ha festeggiato appena l’anno scorso i suoi primi 40 anni, e la “Meuccio Ruini”, la più giovane, fondata nel 2006; presto potrebbe aggiungersene una quarta, ma l’iter è ancora in corso).

La stessa Loggia Savonarola intende fare di questo appuntamento con la “sua” storia, anche un appuntamento con la storia di Ferrara e del Paese. Per questo diverse manifestazioni del suo 70ennale saranno pubbliche ed aperte al confronto con la cittadinanza.

Si comincia fin d’ora, precisamente Sabato 22 Novembre, alle ore 16.00, presso la Sala della Musica, nel complesso di San Paolo (via Boccaleone 19) con una conferenza pubblica sul tema “La Massoneria e la Grande Guerra”. Il 70ennale della Savonarola si intreccerà così con un altro importante anniversario storico: il centenario della prima guerra mondiale.

Introdurrà i lavori l’avv. Giangiacomo Pezzano, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, mentre la relazione principale sarà tenuta dal professor Santi Fedele, docente di storia contemporanea all’Università di Messina e Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia. Moderatore sarà invece l’attuale Maestro Venerabile della Loggia Savonarola, il chirurgo Stefano Mandrioli.

Due gli interrogativi di fondo: che fine fece lo spirito universale della Massoneria nei confronti dei nazionalismi che incendiarono l’Europa? E quanto fu determinante la Massoneria nel movimento interventista che portò l’Italia ad entrare in Guerra (alla quale cattolici, socialisti, e lo stesso Giolitti si opponevano)? Una responsabilità pagata con il sangue di oltre 2mila fratelli morti al fronte (praticamente il 10% delle massoneria di allora).

Altri incontri sono in programma per il prossimo anno (sulla massoneria femminile e sulle opere benefiche della libera muratoria).

UN “UNICUM” MASSONICO:

A FERRARA LA PRIMA LOGGIA

CHE POTREBBE ESSERE INTESTATA

AD UN BEATO DELLA CHIESA CATTOLICA

 

Nel panorama delle logge italiane, la “Savonarola” di Ferrara rappresenta sostanzialmente un “unicum”: è infatti l’unica in Italia, e forse nel mondo, ad essere intitolata ad un frate Domenicano, per quanto finito sul rogo come eretico. Forse allora l’intitolazione a Savonarola voleva essere un gesto di sfida anticlericale. Ma ora la storia sta rimescolando le carte, e la stessa loggia ferrarese potrebbe ritrovarsi ad essere l’unica loggia italiana intitolata ad un Santo od un Beato della Chiesa stessa, che fin dal 1997 ha iniziato un’opera di riabilitazione del frate ferrarese, avviando perfino un parallelo processo di canonizzazione, che sta tuttora procedendo.

 

LA VOCAZIONE UMANITARIA

DELLA LOGGIA SAVONAROLA:

TANTA BENEFICENZA E TANTA SOLIDARIETA’

NELLA SUA STORIA

Un po’ di “santità civile” alla Loggia Savonarola comunque non manca: spesso infatti si è distinta per i suoi interventi umanitari, come in occasione del terremoto che ha colpito Ferrara due anni fa (esponenti delle loggia hanno avuto un ruolo determinante nel far pervenire al Teatro Comunale di Ferrara un cospicuo contributo per il suo ripristino); in precedenza (1999) il “cuore” della Savonarola aveva soccorso con una significativa donazione la popolazione del Kossovo; la stessa Savonarola, nel 1951, era stata la capofila di una importante colletta fra tutte le logge italiane per gli alluvionati del Polesine. Fu lo stesso Gran Maestro di allora, Ugo Lenzi, a presenziare alla consegna dei fondi raccolti. Negli anni ’60, poi, alcuni fratelli della stessa Loggia Savonarola furono anche i coordinatori della costruzione e allestimento del Padiglione Oculistico del S.Anna, realizzato integralmente con una generosa donazione del massone ferrarese Max Ascoli.

.

FU  ANCHE LA LOGGIA

DI ITALO BALBO

Il fascismo mise al bando la Massoneria, come è accaduto sotto tutti gli altri regimi totalitari (dal nazismo al comunismo, con un’unica eccezione in questo campo: Cuba, dove Fidel Castro ha permesso  la sopavvivenza di un vasto movimento massonico, forse in ricordo e per rispetto di un giovane massone che fu un suo inseparabile amico e compagno rivoluzionario, il mitico Che Guevara). L’eccezione non mancò nemmeno sotto il fascismo. La diffidenza del regime di Mussolini nei confronti della Massoneria, non impedì infatti al suo più giovane quadrumviro della Marcia su Roma, il ferrarese Italo Balbo, di entrarne a farne parte, proprio nella loggia Savonarola, antesignana di quella che si appresta a celebrare il proprio 70ennale.

Prima che l’ostracismo del fascio divenisse definitivo e comportasse la chiusura di tutte le logge italiane, e quindi anche della antica Savonarola di Ferrara, Balbo fece in tempo a divenirne Oratore. Poi la storia di Balbo e della Massoneria si divaricarono per sempre.

 

Nella foto iniziale: un particolare della statua  di Gerolamo Savonarola, collocata fin dal 1875 nel centro di Ferrara. L’autore fu lo scultore centese Stefano Galletti, cui si deve anche la “Statua della Libertà” della Repubblica di San Marino, ed il monumento a Cavour di Roma.

 


Lasciaci un commento

Cerchi qualcosa?

Utilizza il campo sottostante per cercare nel sito:

Hai cercato qualcosa che non hai trovato? Contattaci e richiedici l'informazione che cerchi!

Link

Ti raccomandiamo di visitare questi siti web