“ACACIA”: STA NASCENDO IN EMILIA ROMAGNA LA RETE DELLA SOLIDARIETA’ MASSONICA

Un'iniziativa destinata a congiungersi con il progetto di una federazione nazionale di tutte le associazioni solidaristiche d'ispirazione massonica, progetto voluto e sospinto particolarmente dall'attuale Gran Maestro aggiunto Sergio Rosso. Se ne parlerà il prossimo 14 Novembre in un apposito convegno a Modena.

inserito il 03 11 2014, nella categoria Solidarietà Massonica, Tavole dei Fratelli

acacia and massoneria

Quando c’è bisogno di aiuto, la Massoneria non può mancare. La perdurante crisi economica sta allargando a dismisura i livelli di povertà nel nostro Paese, ed anche in Emilia Romagna le fasce del bisogno si fanno sempre più vaste e visibili.

E’ il momento di agire concretamente sul piano della solidarietà attiva, ed i massoni emiliano romagnoli stanno pensando a come mettere concretamente in movimento i loro cuori, le loro menti ed i loro mezzi.

Un’idea è già “sbocciata”: non a caso si tratta di un’iniziativa che ha scelto come nome quello di un fiore, l’Acacia, un fiore ricco di aspetti simbolici per i liberi muratori.

La novità rappresentata da “Acacia” è quella di proporsi essenzialmente come “rete” della solidarietà massonica di tutte le logge e di tutti i singoli fratelli dell’Emilia Romagna.

L’Associazione Acacia – come afferma il suo attuale presidente, l’architetto modenese Giuseppe Bellei Mussini, ex Venerabile della loggia Fratellanza e Progresso – vuole essere in pratica un collettore, un elemento catalizzatore delle diffuse capacità di intervento e di assistenza che si trovano all’interno delle singole logge, capacità fino ad ora esercitate in modo tanto silenzioso ed anonimo (come vuole del resto la stessa etica massonica) da sfuggire perfino alla conoscenza degli altri fratelli.

E’ per questo che a due anni di distanza dalla sua fondazione, l’associazione ha deciso una svolta istituzionale, aprendosi all’adesione di tutti i singoli fratelli della regione (oltre 2.000), e non più limitarsi ad associare solo i Maestri Venerabili o ex Venerabili delle logge.

Si tratterà comunque di un’adesione sempre del tutto “volontaria”, non dettata da alcun obbligo né da alcuna regola, se non quella del sentimento massonico che dovrebbe battere nel cuore di ogni fratello. L’iscrizione ad Acacia per altro comporta una spesa di appena 50 euro all’anno.

In questo modo l’associazione sembrerà sempre più un alveare della solidarietà – sostiene il presidente Mussinil’Acacia è uno dei frutti da cui si ricava il miele più pregiato, e noi massoni vorremmo essere semplicemente api operose. Il nostro miele di acacia saranno altri, i più bisognosi, a gustarlo. A noi rimarrà il piacere di produrlo e possibilmente veder crescere il nostro albero della solidarietà”.

acacia

La Massoneria del Grande Oriente d’Italia, tramite il Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna presieduto dall’avvocato forlivese Giangiacomo Pezzano, da tempo a livello personale grande sponsor dell’Associazione Acacia, ha già dato segni tangibili della propria volontà di altruismo e solidarietà, soprattutto nei momenti più difficili, come in occasione del terremoto di due anni fa in Emilia, offrendo consistenti sussidi economici per la rinascita ed al ripristino di importanti luoghi di aggregazione delle comunità colpite dal sisma.

Per ritrovare, appunto, senso di comunità, la Massoneria ha puntato sulla cultura: e così sono stati erogati quasi 100mila euro per ridare una biblioteca agli abitanti, soprattutto ai giovani, di Cavezzo nel Modenese, e per contribuire alla riapertura del Teatro Comunale di Ferrara.

Accanto a questi macro-interventi, vi sono stati ovviamente moltissimi altri “aiuti” a persone in difficoltà effettuati da singoli fratelli o da varie logge, attraverso il tradizionale “Tronco della Vedova”, la raccolta di fondi che viene effettuata ad ogni riunione massonica, proprio per simili azioni di beneficenza. E molto di più avrebbero potuto fare tanti altri fratelli, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità professionali (ad esempio in campo sanitario), se solo ci fosse stato un riferimento organizzativo per farlo. Non c’era, ma adesso c’è.

Ora c’è l’Associazione Acacia, aperta a tutti i massoni di “buona volontà” e soprattutto quelli animati da una reale volontà e da una concreta capacità di “fare”.

Acacia fra tutti i suoi progetti, mette in prima linea soprattutto quello di creare una rete di riferimenti operosi, all’interno di ogni loggia, per poter costruire specifiche azioni collettive di solidarietà, come ad esempio organizzare una rete volontaria di medici dentisti (massoni) che possano mettere a disposizione una piccola porzione del proprio tempo per interventi gratuiti in favore dei cittadini meno abbienti che non  possono “permettersi” cure dentarie (un’iniziativa già attuata in altre regioni; con più soggetti disponibili potrebbe diventare anche in Emilia Romagna un’azione consistente sia per qualità che per quantità di assistenza).

Il sogno nel cassetto di Mussini, presidente di Acacia,  è quello di creare una vera e propria rete ambulatoriale, non solo dentistica, ma anche con tutte le altre specializzazioni mediche più utili per la cura delle fasce più deboli (anziani, donne, bambini, ecc.). Un sogno. Ma a Mussini non difetta la tenacia per propagarlo e farlo condividere all’interno delle logge, dove non  mancano certo medici esperti e, si suppone, di buoni sentimenti massonici, quindi disponibili ad essere “affascinati” dal progetto di Acacia.

Ma all’interno delle logge non ci sono certo solo medici, ci sono anche moltissimi avvocati, artigiani, insegnanti, professionisti d’ogni tipo. E Mussini pensa già a quante forme di assistenza organizzata (legale, amministrativa, scolastica, pratica, od anche di semplice ascolto) potrebbero scaturire dalla semplice donazione di un po’ tempo e di un po’ di pratica professionale che ciascun massone potrebbe offrire.

E non si tratta solo di sogni, Acacia ha già al suo attivo realizzazioni concrete, come il supporto offerto l’anno scorso al “Progetto Melograno”, relativo ai “risvegli” di pazienti in coma prolungato, oppure al lavoro gratuito di alcuni fratelli in un centro fisioterapico di Bologna che ha offerto assistenza riabilitativa a varie persone in difficoltà. Progetti già attivati dal primo presidente dell’Associazione, Nino Mancuso.

Ma visto che le “api” di Acacia hanno le ali, e che i buoni sentimenti volano alti, perché non fare sogni ancor più ambiziosi? Perché non sognare, ad esempio, di realizzare in Emilia Romagna qualcosa di simile agli Asili Notturni o al Piccolo Cosmo della massoneria di Torino, o al Pane Quotidiano di Milano?

In Puglia, i massoni di quella regione stanno già provando a replicare quelle esperienze.

L’Emilia Romagna può essere da meno?

Da alcuni anni – in coincidenza con le Grandi Maestranze dell’avvocato ravennate Gustavo Raffi prima, ed attualmente del giornalista toscano Stefano Bisi – la Massoneria italiana si è fatta sempre più visibile e sempre più propensa all’incontro ed al dialogo con la società. Lo dimostrano le sempre più frequenti manifestazione pubbliche – convegni, conferenze, ecc. – organizzate dalle logge in ogni parte d’Italia.

asili_notturni_umberto

Oltre ai volti, alle idee ed alla storia dei massoni italiani, stanno emergendo indirettamente ma sempre più nitidamente anche le loro “silenziose” ma assai concrete attività solidaristiche, ancora oggi ignorate da gran parte dell’opinione pubblica (anche perché la Massoneria non si è mai preoccupata troppo di farne conoscere la propria paternità).

 E così la stampa, fra tanta disinformazione sulla Massoneria, si accorge che, ad esempio, nella città dell’auto, Torino, sono attive benemerite istituzioni di stampo massonico, come gli Asili Notturni e l’associazione Piccolo Cosmo, che sono in grado di servire ogni anno oltre 100mila pasti, di effettuare 5mila interventi dentistici gratuiti, di fornire oltre 500 protesi ed altrettante paia di occhiali, gestendo 20 posti letto e 32 mini alloggi per ammalati e loro familiari, e garantire cure a tutti i bambini posti in affido dal Comune.

Certo è più facile attribuire alla Massoneria ogni genere di scandalo, spesso senza prove, solo per radicati pregiudizi, piuttosto che riconoscere ciò che Essa ha fatto e continua a fare “per il bene dell’Umanità”, anche quella “sottocasa” che soffre tanta povertà nell’indifferenza delle nostre città.

Quindi alla solidarietà massonica dell’Emilia Romagna non mancano i grandi progetti né le piccole azioni quotidiane, e nemmeno un efficace strumento – l’Associazione Acacia – in grado di connetterle e rafforzale fra di loro. Una rete di “piccoli gesti”, per creare “opere più grandi”.

Un insigne massone inglese dell’Ottocento, Jeremy Bentham, ha scritto un’epigrafe estremamente significativa sul valore dei piccoli gesti quotidiani, e sulla loro capacità di propagarsi, creando una società più… sorridente:

“Crea tutta la felicità che sei in grado di creare. Elimina tutta l’infelicità che sei in grado di eliminare. Ogni giorno ti darà l’occasione, ti inviterà ad aggiungere qualcosa ai piaceri altrui, o a diminuire qualcosa delle loro sofferenze. E per ogni granello di gioia che seminerai nel petto di un altro, ti troverai un raccolto nel tuo petto, mentre ogni dispiacere che toglierai dai pensieri e sentimenti di un’altra creatura sarà sostituito da meravigliosa pace e gioia nel santuario della tua anima”.

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Dal sito del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna (www.goiemiliaromagna.it)

PS

ACACIA potrebbe inserirsi a sua volta nel più ampio progetto di una federazione nazionale che raggruppi, coordini e possa quindi potenziare tutte le associazioni solidaristiche d’ispirazione massonica esistenti in Italia.

Un impegno fatto proprio soprattutto dall’attuale Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso.

Il progetto di Acacia e quello della Federazione Nazionale verranno illustrati e lanciati più dettagliamente nel corso di un prossimo convegno, fissato per il 14 Novembre, a Modena, al quale interverranno lo stesso Gran Maestro aggiunto Sergio Rosso ed il presidente di Acacia Emilia Romagna, Giuseppe Bellei Mussini.

Sarà presente anche un altro gran ispiratore e sostenitore (da sempre) del progetto Acacia, il presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, Giangiacomo Pezzano.

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