J – B: LE COLONNE DEL DESIDERIO

L’iniziato che sosta tra le colonne sta esprimendo il desiderio di diventare Massone, sente e percepisce l’energia di voler dare. Sente una spinta che, oltre alla curiosità, elemento indispensabile per la scoperta , si trasforma in vocazione.

inserito il 22 05 2013, nella categoria Apprendista, Esoterismo, Iniziazione, Simbolismo, Tavole dei Fratelli

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Tavola del fr:. A:. P:.

Carissimi Fratelli , questa esperienza nel viaggio massonico mi ha portato a soffermarmi proprio sui primi passi del momento iniziatico. Nei miei ricordi più intensi e vivi mi vedo sostare tra le colonne di Jachin e Boaz con una forte emozione .

E’ questa mia emozione che vorrei cercare di descrivervi esponendo quali sentimenti mi hanno condotto a quel, seppur breve,  intenso momento.

Ho dato il titolo a questa tavola mettendo in evidenza le colonne di Jachin e Boaz in quanto hanno sia un valore simbolico che immaginativo estremamente forte, ma nondimeno come elemento di riflessione  poiché indicano il passaggio dalla vita profana a quella iniziatica .

La mia percezione di quel momento non si sofferma in modo superficiale al puro passaggio come concetto di mero cambiamento che già la vita profana mi ha dato da conoscere dall’infanzia a divenire uomo , ma inteso come scelta consapevole generata da uno smarrimento dell’ essere che mi ha indotto ad una scelta .

L’essere spogliato da tutto ciò che mi riconduce al modo profano, quindi spogliato dei beni terreni, materiali e corruttibili assume un significato profondo,   si è pronti ad acquisire la conoscenza e il dovere verso i Fratelli che hanno permesso l’ingresso.

Un elemento significativo di questa esperienza e dato anche dal “non aver diritto alla parola”.

Agli occhi di un “profano” può sembrare un limite, una punizione, un atto mancato ma in realtà offre l’opportunità di consegnarci una facoltà poco abilitata, l’ascoltare.

L’ascoltare l’Altro comporta l’assunzione di un atteggiamento attivo che consiste nel dare forma a ciò che inizialmente non si conosce.

Di conseguenza non si è esseri passivi ma continuamente attivi proprio perché l’ascoltare l’Altro permette di far entrare la conoscenza nella nostra esperienza e soprattutto l’intimità.

Non c’è vero ascolto se non sappiamo accogliere l’Altro nel nostro spazio psichico.

In questo senso ascoltare significa riconoscere l’Altro perché possa riconoscersi, in questo percepisco l’alto valore dell’apprendista e in questo senso è attivo perché il silenzio diventa paradossalmente un dialogo.

Secondo queste opinioni l’ascolto non impegna solo la testa ma richiede un itinerario emotivo-esistenziale,  concedere il diritto di parola al cuore.

La qualità dell’ascoltare sta sempre più scemando, molti sono coloro che parlano per essere ascoltati e pochi disposti all’ascolto. In una società come la nostra, malata di narcisismo ciò che imperversa è l’ipertrofia della parola.

Questo processo che vorrei chiamare di “latenza” non si esprime in modo passivo ma diventa un volano dell’anima, con una chiara funzione, quella di farci assaporare la “crisi” guidarci alle risposte e  trovare l’energia verso la ricerca di Altro.

“Altro” come ci suggerisce Lacan viene inteso come struttura per la “realtà psichica” con cui il soggetto si relaziona per strutturarsi.

Senza l’Altro non avrebbe l’essere quindi il soggetto.

Da qui la seconda parte del titolo di questa Tavola, Il Desiderio.

L’iniziato che sosta tra le colonne sta esprimendo il desiderio di diventare Massone, sente e percepisce l’energia di voler dare. Sente una spinta che, oltre alla curiosità, elemento indispensabile per la scoperta , trasforma in vocazione.

Senza vocazione non saremmo in grado di scegliere nulla ma saremmo soggetti che altri hanno programmato per noi; senza vocazione saremmo cloni di altri.

Come psicoanalista, questo e ciò che faccio nella vita profana, quando parlo di Desiderio mi rifaccio a J. Lacan , psicoanalista post-freudiano, che descrive il desiderio come vocazione che orienta, guida e struttura l’esistenza dell’individuo. Desiderio inteso non come concetto “istintuale e pulsionale”, come capriccio, ma espressione che accompagna come vocazione l’esistenza umana.

Diventa alternativa etica del capriccio e del desiderio come consumo illusorio di una scelta.

Desiderio quindi come nozione di capacità di scelta non indotta ma  consapevole.

Il Desiderio per esistere necessita della “mancanza” ; si desidera qualcosa o qualcuno quando non c’è. Il desiderio si nutre solo di una “mancanza” e necessita di ricerca 

Non si può essere quindi responsabili e consapevoli se altri decidono il valore del nostro essere.

L’essere tra le colonne dà già un importante  valore al Desiderio che rigetta l’omologazione all’identificazione  in qualcosa per scopi o fini utilitaristici. Non presta servizio all’indeciso e all’ipocrisia ma assume il valore di “voler essere” , un cammino di continua riflessione, un percorso interiore che ci accompagna per la vita.

Nell’oltrepassare si percepisce la nuova scelta.

Nitzsche scrive , nella frase “fai nascere la stella che c’è in te” , e invita ad ascoltarci e ad avere capacità di scelta nell’individuare la giusta espressione di essere,  come dire che nel viaggio massonico sembra indispensabile l’accensione della nostra stella che ci orienta nel nostro percorso.

Le colonne inoltre simboleggiano il passaggio tra quello che conosciamo e quello che andremo a conoscere, la scoperta circolare tra conosciuto e conoscenze e il Desiderio che si rinnova costantemente sotto il segno della nostra fedeltà.

L’ Essere fedeli  assume un significato più intenso e indica l’essere fedeli al nostro Desiderio al criterio della continuità , continuità del nostro viaggio.

Vorrei concludere aggiungendo, come dice Lacan ” Che un nome, per quanto confuso, designi una persona determinata, in questo consiste esattamente il passaggio allo stato umano.

Se si dovesse  definire in quale momento l’uomo diventa umano, diremmo che è nel momento in cui , per quanto poco, entra nella relazione simbolica”

Ho detto

A:.P:.

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Se vuoi approfondire, leggi anche:

PRIMI PASSI

PENSIERI IN MOVIMENTO

UNO STRANO SOGNO…

L’UMILTÀ SENZA UMILIAZIONE DELL’INIZIAZIONE

LE COLONNE

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