DIALOGO CON L’IGNOTO

Lungo la strada dell’Umanità la Mente ha svolto il ruolo di fondo, non fermandosi mai di fronte all’Ignoto ma spingendo il suo cammino verso quell’Inconosciuto Fattore che ci ha portato dalla visione Tolemaica di un Universo incentrato sul pianeta Terra e sull’Uomo alla teoria degli Universi paralleli, dove il nostro pianeta sotto il profilo strutturale vale pochissimo, ma tanto invece per ciò che attiene alla “mente” ed al “pensiero”.

inserito il 09 04 2012, nella categoria Filosofia, Genesi, Scienza, Tavole dei Fratelli


Tavola del fr:. G:. V:.

Secondo l’affermazione della Scienza, per defmire in maniera coerente e plausibile la Conoscenza è necessario far riferimento a due elementi principali: l’Esperienza e la Logica.
L’equazione che ne deriva pare quindi assai semplice e può così delinearsi:
Conoscenza  > Esperienza  +  Logica.


Sembra facile ma non lo è! Non lo è perché è carente di una parte essenziale per l’equazione stessa e che, nella vita degli esseri umani è fondamentale: la certezza della immutabilità dell’asserto, legata, come appare evidente, al Tempo ed allo Spazio.

 
Tutto si svolge in una visione che riteniamo reale e certa dove l’Uomo la fa da “padre-padrone” convinto, nella prevalenza, della sua posizione “centrale” nel Creato cui cerca di allinearsi pur nella difficoltà di “capire” chi realmente “siamo”, assorbendo i brividi, nell’inconscio, derivanti dalla “paura” di scoprire che solo la “presenza” della “mente” può giustificare la nostra superbia.

 
Circa 13,7 milioni di anni fa è “nato” il nostro Universo, la “culla” nella quale dopo “eoni” di Tempo e l’esplosione di miliardi di “Super Novae”, da alcuni frammenti di una di esse è derivato il “sistema solare” del qualela Terra fa parte.
È un pianeta “medio” non di vistosa appariscenza con una conformazione tuttavia idonea ad ospitare un certo tipo di “manifestazione” che abbiamo definito “vita” ed alla quale siamo pervenuti attraverso trasformazioni fisico-chimiche che, non riuscendo nella ancora “infantile” capacità di “Vedere” le cose come realmente stanno, abbiamo indicato con la oscura configurazione di “complessità organizzata”.

Allora dunque in che cosa consiste questo “elemento vitale”, che cosa è la “vita? Essa non si manifesta né negli atomi di carbonio nè nella formula del DNA, bensì soltanto per mezzo di una “misteriosa” (e per ora “ignota”) organizzazione degli atomi secondo la formula.

Che lo si voglia o no, che lo si possa spiegare in termini scientifici o meno, la “Vita” è il risultato di particolari strutture complesse nelle quali la materia ha saputo organizzarsi.

Per il momento la “mente terrestre” non sa proporre una “ipotesi” più convincente di questo fenomeno straordinario.

Tradotta in modo diverso e certo più comprensibile riaffermiamo una “situazione” la quale, seppur anch’essa fuori-norma, così recita: “un insieme di elementi collegati fra di loro secondo un determinato principio può acquisire alcune qualità che non sono possedute nè dai singoli elementi nè dall’insieme, per cui il risultato è MAGGIORE della somma delle parti.”

È l’Eggregoro di cuila Libera Muratoriaè da secoli, assertrice!

L’introduzione al tema della tavola qui presentata, nella sua “macchinosità” è forse poco scorrevole ma parte dagli Inizi di una Navigazione per ora incomprensibile tentando di giungere ad un “Porto” che giustifichi, in qualche modo, la nostra presenza in questa dimensione.

Stiamo solcando infatti un immenso Oceano dove l’Ignoto trafigge la mente, dove il “male dell’anima” ci domina, anche se inconsciamente, dove l’Uomo si pone le eterne domande alle quali mai potrà dare una defmitiva risposta per la sua limitata configurazione dimensionale.

Tuttavia, sostiene uno sconosciuto scrittore, l’Omega, nell’alfabeto greco, non avrebbe motivo di esistere prescindendo dall’Alfa.

Teilhard de Chardin nella sua filosofia, che tanto interesse ha destato ai suoi tempi, propone lo sviluppo dell’intero Creato tentando di riannodare quella Antica Alleanza che l’avanzare della Scienza nella logica di aprirsi un varco indicando una Nuova Alleanza, ha reso difficile, puntando a quel punto Omega che si identifica con il G.A.D.U..

Il guaio, se così si può dire, sta tutto lì, in quella “visibile” mancanza di rigore e di austerità intellettuale che contraddistingue la sua filosofia in cui appare chiaramente “un sistematico compiacimento nel voler conciliare e transigere ad ogni costo”.

Anche la filosofia di Teilhard de Chardin testimonia l’angoscia dell’Uomo ed il suo bisogno di non rompere o di riaffermare l’Antica Alleanza.

È l’addentrarsi nelle spirali dell’Ignoto che sconvolge l’animo umano, ancorato ad antiche rassicuranti tradizioni che gli consentono di vivere in tranquillità ( almeno in superficie) la sua avventura planetaria.

“Tutte le religioni, quasi tutte le filosofie, perfino una parte della Scienza sono testimoni dell’eroico, instancabile sforzo dell’Umanità che nega disperatamente la propria contingenza” scrive J. Monod.

Questa verità, viene rifiutata dalla popolazione terrestre, per la quale la sua presenza nei Creato, lungi dall’essere inutile (in quanto piccola goccia nell’immenso oceano) è fondamentalmente necessaria.

Come darle torto? Il manifestarsi del “mondo delle idee”, prima e successivamente l”esplosione” del metodo scientifico sembrano indicare che nella “mente”, qualsiasi sia la struttura che la contiene, è presente una “scintilla” la quale, pur mantenendo misteriosa la sua “provenienza”, giustifica l’ipotesi di un “peso” della “mente stessa” nell’equilibrio del Creato, confermando la sua “Trascendenza”.

Potremmo affermare che oggi lo sviluppo della nostra “Conoscenza” è troppo modesto per raggiungere certi traguardi ma possiamo anche asserire con buona approssimazione che quando i tempi saranno maturi, arriveremo anche a questa meta. In fondo a ben vedere lungo la strada dell’Umanità la Mente ha svolto il ruolo di fondo, non fermandosi mai di fronte all’Ignoto ma spingendo il suo cammino verso quell’inconosciuto Fattore che ci ha portato dalla visione Tolemaica di un Universo incentrato sul pianeta Terra e sull’Uomo alla teoria degli Universi paralleli, dove il nostro pianeta sotto il profilo strutturale vale pochissimo, ma tanto invece per ciò che attiene alla “mente” ed al “pensiero”, dove alla Fisica del 19° secolo di Newton, Cartesio, Galileo, abbiamo affiancato quella del 20° secolo di Einstein, di Heisenberg, di Pauli, di Plank nel tentativo di pervenire alla individuazione di quella forza Unica, che gli scienziati affermano essere stata la “base” presente al momento della Grande Esplosione, di quel Big Bang che l’ultimo satellite Wonnd nel 2004 ha confermato corrispondere alle ipotesi fatte dall’Uomo.

Straordinaria cavalcata nel Tempo e nello Spazio dove esistono, secondo il mio “credo”, miliardi e miliardi di pianeti dove la “mente”, qualsiasi sia la struttura che la contiene, si è sviluppata per un “fattore” a mio avviso “necessitante”.

Ha scritto Desiderius Papp, amatissimo scrittore-scienziato della mia primissima gioventù, che “dove esistono le condizioni fisico-chimiche perché la vita possa svilupparsi, là “necessariamente” la vita si sviluppa” e con essa, riteniamo ovvio sostenerlo, anche la “mente” e la “conoscenza” del Sé.

Perché ciò avvenga è un mistero e certo tale resterà per noi forse per sempre: esso sembra far parte di un’altra dimensione che ci è e rimarrà ignota perché fuori dal nostro Spazio-Tempo dove anche la “Intuizione”, arma segreta e formidabile per cercare di capire “ciò che potrebbe accadere” oltre la “soglia”, non possiede la forza per sfondare il “muro di Plank”.

L’Ignoto costituisce uno dei tanti substrati del tempo ed è facile realizzare che riguarda sia il Passato che il Futuro (non il Presente che è solo una “ipotesi”). “Da dove vengo?” ecco uno degli interrogativi di fondo che coinvolgono l’Uomo nel suo “Viaggio”, rappresentando il passato mentre “Dove vado?” configura un Futuro che il “libero arbitrio” indicherebbe come elemento di cui ognuno di noi potrebbe, in un certo senso disporre, sempre e comunque soggetto alle spirali del Fato.

La parapsicologia esplora la vastissima gamma degli accadimenti che l’Umanità ha già dovuto affrontare nei secoli e nei millenni così come tenta di intuire quelli che attendono il loro turno: la psicometria, la telepatia, la tele-scrittura, la precognizione sono solo alcuni degli aspetti di questo mondo affascinante e sostanzialmente sconosciuto sul quale si sono rovesciati i fulmini e gli anatemi di Scienziati e di Religiosi, per ignoranza gli uni, per timore gli altri.

Sinora questa “presa di posizione” di entrambe le parti, pur se scontata, appare poco giustificata: la Scienzainfatti specialmente con le ultime “intuizioni” basate su computazioni matematiche, sta ricercando, nella trama dell’Universo, quella “eleganza” che le primitive “simmetrie” sembra gli donassero; essa ha accertato che dall’incontro/scontro sia pur casuale di due particelle sub-atomiche, nasce un “legame d’amore” che rende simultanee e istantanee le “sensazioni” fra le stesse anche se in presenza di reciproche distanze siderali. Tale fenomeno è stato chiamato “entanglement” e racconta una delle tante avventure che si verificano nel Cosmo il cui libro l’Uomo lentamente sta sfogliando.

La religione si limita ad “osservare”: le sue concessioni alla Nuova Alleanza sono di pura “superficie”; essa per ora mantiene intatti principi, tradizioni, simboli ed appare difficile una “apertura” che potrebbe comportare pesanti rinunce.

Chi mi avverti, una notte di tanti anni or sono, della prematura scomparsa di un mio giovanissimo amico?
La voce che ho udito, forte, potente, nel sogno e poi anche da sveglio da dove veniva? Chi pronunciava quel nome? Per quale motivo mi fu segnalata la sua fine un giorno prima dell’accadimento?

Era un fenomeno di precognizione che mi ha tormentato (e che ancora temo ) per altri dolorosissimi casi.

Nessuna possibilità di intervento era concessa, la segnalazione era precisa ed inequivocabile.
L’Ignoto è in noi ma forse il “racconto” è già scritto e stampato: modifiche non sono più ammesse!

Nel mistero della nostra “mente” questo avvicendarsi di fenomeni non può non invitarci alla meditazione e lentamente, con graduale serenità sembra opportuno sottolineare che la “via” del misticismo, cui la meditazione ci trasporta, apre il suo volo d’ali vive e lucenti.

È stato più volte sottolineato, nei tanti anni di lavoro nella istituzione muratoria, che la Massoneria nulla ha a che fare con il “misticismo”. La Scienza di oggi e forse ancor più del domani sembra ripiegare verso di esso.

Ma la “essenza” del Libero Muratore è il “dubbio”.

 

G:. V:.

 

Tavola tracciata il 26 Maggio 2009 EV

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