COS’E’ LA MORTE?

Cosa s’intende per Immortalità, Eternità, Spazio, Tempo? L’Aldilà esiste? E’ un luogo, uno stato di coscienza, una sperimentazione interiore di cause ed effetti? E’ un transito o una dimora? I defunti mantengono collegamenti con i vivi? Esiste il Purgatorio, l’Inferno, il Paradiso? Cosa sono? Sono stati di riflessione o sono luoghi, vale a dire tempi e spazi? La reincarnazione è solo una credenza o una realtà evolutiva? E’ sperimentabile? Gli interrogativi non mancano. Le risposte, nei lavori di Loggia, anche…

inserito il 11 05 2011, nella categoria Esoterismo, Filosofia, Tanatologia, Tavole dei Fratelli

 

Tavola del fr:. F:. M:.

 

Che cos’è la morte?
Che cosa si intende per Immortalità, Eternità, Spazio, Tempo? L’Aldilà esiste? E un luogo, uno stato di coscienza, una sperimentazione interiore di cause ed effetti? È un transito o una dimora? È abitato da Gerarchie angeliche di buona qualità, di cattiva qualità, di qualità scadente?
I defunti mantengono i collegamenti con l’Aldilà? Perché ? Per quanto tempo dopo la morte?
Gli umani viventi, cioé noi vivi, abbiamo collegamenti con l’Aldilà? Come? Quando? Di giorno? Di notte? In qualsiasi momento?
Esiste il Purgatorio, l’inferno e il Paradiso? Cosa sono? Sono stati di riflessione e di presa di coscienza o sono luoghi, vale a dire tempi e spazi?
La Reincarnazione è solo una credenza o è una realtà evolutiva? E sperimentabile? In che re’azione si pone col tempo con lo spazio con l’immortalità e coi l’Eternità?

La Massoneria, come tale, non ha dogmi, né prospetta «rivelazioni» di «misteri occulti», né indica «Verità» e perciò lascia pienamente liberi i propri adepti di abbracciare o meno qualsiasi credo di Religioni positive, o di seguire qualsiasi assioma filosofico ed ideale socio-politico.
Essa è essenzialmente una scuola di vita e di pensiero a carattere iniziatico.
Per questo motivo un massone può intervenire sugli argomenti prospettati dalle domande che ci siamo posti in apertura di questa dissertazione, solo esprimendo opinioni personali, che non possono in alcun modo venire intese come espresse dall’Istituzione Massonica del Grande Oriente d’Italia.

 Entro questo limite, e solo a titolo personale, tento di rispondere ai quesiti del Questionario, visti nell’ottica di un massone.

Debbo ancora premettere che ritengo si possa dire che la Massoneria offra la tematica costante di perseguire, in parallelo, due indirizzi:

  • L’uno rivolto alla evoluzione spirituale — individuale e collettiva — che s’impemia sulla ricerca del vero (verità) e del trascendente, che susciti un sentimento di «amore per la Divinità».
    Ed è per questo che il massone non può essere ateo; verrebbe meno la ragione della stessa sua ricerca.
  • L’altro rivolto al raggiungimento della giustizia— individuale e sociale — che s’impernia sulla ricerca del «giusto», che susciti un sentimento di «amore verso il prossimo e verso l’Umanità».
    Ed è per questo che il massone non può che essere contrario ad ogni tirannide od oscurantismo, comunque si manifestino ed opprimano la personalità umana.

L’UOMO ED I PROBLEMI DELL’ALDILÀ

Per affrontare, nelle grandi linee, le problematiche del 1° quesito – Esiste l’Aldilà, la Vita oltre la Morte? – debbo ancora soffermarmi ad una rapida analisi del suddetto primo in irizzo i ricerca per un massone.
Il primo indirizzo persegue l’ascesi spirituale — facendo leva sul mentale, cioè sulla ragione — mediante un ascetismo meditativo — scevro da ogni sudditanza dogmatica e fideistica — rivolto alla conoscenza del proprio Io, mediante la Gnosi: cioè conoscenza, riconoscimento, cognizione, individuale ed interiorizzata.
Quindi si tratta di un indirizzo introspettivo — e come tale personale, incomunicabile, riposto nel segreto del proprio Io — che si connette però sia all’idea della immortalità dello spirituale che è in noi (anche se offuscato dal materiale), sia all’idea della «Resurrezione» (o liberazione) dell’Entità spirituale.
Tale metamorfosi non è però intesa compiersi quando il corpo materiale è cadavere (nel senso di resurrezione dei morti, o dei corpi), ma quando è ancora vivente di vita corporea e ricerca — nel concetto iniziatico di morte mistica e rinascita — la propria «resurrezione spirituale» (o nello spirituale), da uomo vivente, cioè in un concetto di resurrezione dai morti, dallo status di offuscamento (o morte) spirituale. E il concetto di «catarsi iniziatica».

Ma l’uomo vivente è continuamente soggetto ai pericoli della contro-iniziazione, cioè al ritorno ad una morte spirituale e conseguentemente è soggetto ad una possibile nuova rinascita o rigenerazione. D’altra parte la stessa vita corporea del- l’uomo non è che un susseguirsi di una continua «rigenerazione» — o morte rinascita — tanto del suo sistema cellulare quanto del suo sistema mentale.

Questa «catarsi iniziatica», nella prospettiva massonica, va ricercata dall’uomo vivente nella sua realtà, umana e sociale, per cui esula da essa la prospettiva di un misticismo meditativo (nell’esercizio monacale o sacerdotale, nella rinuncia alle cose terrene, nell’isolamento dell’eremo ecc.) perché questa, anche se è certamente valida per la ricerca di una propria ascesi spirituale, è un’altra via — spesso anch’essa «iniziatica» — rispetto a quella prospettata dalla massoneria. Degna di rispetto, ma è un’altra via.

L’idea di una ricerca della propria «resurrezione spirituale», per un massone prescinde — nelle domande gnostiche che si pone: da dove veniamo? chi siamo? dove andiamo? — dall’accoglimento o meno dell’idea di successive «reincarnazioni» corporee per compiervi nuove «esperienze» animiche, ovvero dall’idea di un «giudizio divino» dopo la morte corporea su una unica esperienza vitale, nell’attesa di una finale Apocalisse e della «resurrezione dei corpi» o dei morti.

Del pari si intende prescinde dai concetti di inferno, purgatorio, paradiso, siano essi intesi come sofferti «momenti» dello status animico (inferno, purgatorio) nell’attesa di «nuove esperienze terrene» (reincarnazioni), o di «Beatitudine» (paradiso) se il ciclo delle esperienze animiche si è felicemente concluso; ovvero se essi siano intesi come status animico definitivo (condanna o premio) per l’unica esperienza vitale.

L’una o l’altra, od altre, concezioni sul «dove andremo» postmortem attengono a scelte individuali, che però, a mio avviso, non inficiano una concezione iniziatica che attiene al momento «vivente» (e nella normalità umana), anche se, evidentemente, a seconda della concezione individualmente prescelta, si determinano gli atteggiamenti mentali innanzi ai problemi della vita e della morte.

 Questo indirizzo introspettivo (o Gnosi individuale ed interiorizzata), per un massone si connette inoltre con la conoscenza delle leggi della Natura e dell’ Universo e, tramite esse, sul piano mentale, si connette alla prospettazione dell’esistenza di un Grande Architetto dell’ Universo (G.A.D.U.), anch’essa intesa senza sudditanze dogmatiche e fideistiche.

Questa prospettazione del G.A.D.U. non va infatti intesa meramente in senso «religioso», in chiave «essoterica» di adorazione di un Dio predeterminato, o di accettazione di un determinato «Credo» o di una «Rivelazione», o di adesione ad una determinata organizzazione sacerdotale (Chiesa in senso lato), che per un massone divengono un problema esclusivamente personale.

La prospettazione del G.A.D.U. -— inteso come simbolo iniziatico -— si accentra sull’ uomo, come individuo, che si riconnette ad una Spiritualità Universale, della quale ha in sé, una «scintilla».
Dalla Gnosi individuale ed interiorizzata (conosci te stesso) si passa, quindi, alla Gnosi Universale o superiore, come ricerca esoterica del Trascendente.

L’idea di una Spiritualità Universale a mio avviso porta il massone— pur nella piena libertà di rappresentarsi il simbolo iniziatico del G.A.D.U. –   a prospettarsi l’idea del PRINCIPIO CREATORE o PENSIERO FONDAMENTALE, che può essere concepito come l’Uno, il Tutto, l’Assoluto, nei vari concetti di VERBO CREATORE, LOGOS, JOD, PLEROMA, SPIRITO SANTO, EN SOF della Cabbalà Ebraica, il vedico BRAHMA ecc., così come espresso dalle varie Tradizioni teologiche.

Questo concetto del G.A.D.U. non esclude, a mio avviso, che si possa accogliere l’idea della emanazione dell’Assoluto sull’Universo e sull’uomo -— con più o meno incidenza deterministica ed immanentistica sul «vivente», corporeo od animico -— esprimibile nei vari concetti di Dio Manifesto, o Biblico, di Logos profferito dal Pensiero o Verbo di Dio, di Demiurgo, di Jehovah, di Sephirot della Cabbalà Ebraica, di Eone del Pleroma nella concezione del CRISTO della Gnosi Cristiana dei primi secoli, del Purusha (entità spirituale individuale «emanata» dal Brahma immessa nel Prakriti, sostanza-energia, materiale e mentale, anch’essa «emanata») delle dottrine Vediche ecc.

Anzi, nella simbologia e nella ritualità massonica sono rilevanti i richiami a tali concetti espressi da varie Tradizioni religiose o filosofiche che vengono offerti per stimolare su di essi la ricerca del massone e predisporlo, caso mai, a valorizzare ciò che può unire le varie Tradizioni piuttosto che ciò che può dividerle sul piano dogmatico.

Infatti La Massoneria, da secoli, considera come uno dei suoi punti cardine la Tolleranza religiosa e nelle sue Logge convivono il cattolico, il protestante, il buddista, il maomettano, il deista, il cabalista, l’ebreo, l’ermetico-pansofico, il neo-platonico ecc. riuscendo a trovare armonia e comunanza d’idee.

Né si può dire, a mio avviso, che attraverso la simbologia e la ritualità massonica si escluda la possibilità di concepire anche la esistenza di Entità Metafisiche, animico-spirituali, c.d. «angeliche», come componenti di una vasta Spiritualità Universale.
Entità più o meno riconducibili ed incidenti sull’entità animico-spirituale dell’uomo vivente e, di conseguenza, mi sembra che non si possa a priori rigettare la possibilità che anche entità individuali, animico-spirituali, sopravvissute alla morte fisica (defunti) possano mantenere post-mortem dei collegamenti con l’aldiquà, ovvero che gli umani possano, a loro volta, avvertirne la presenza e forse anche evocarla o facilitarla.

 Và però precisato che culti di evocazione o di adorazione, o liturgie magistiche, o pratiche spiritistiche nulla hanno a che fare con «lavori massonici» e se un massone li segue lo fa fuori da essi e per pura scelta personale.

Anche la ricerca esoterica del Trascendente è, quindi, per un massone interiorizzata

Tutto questo, come sempre, per un massone va visto senza sudditanze dogmatiche e fideistiche, ponendosi incessantemente le 3 domande: da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo; dandosi carico, come prima risposta, che non si ammette alcuna Concezione come definitiva. Per un massone il «dubbio» non è colpa, né è un peccato d’orgoglio; ma, all’inverso, è un sofferto dovere verso sé stesso, una manifestazione dell’essere, un atto di umiltà verso il mistero del Trascendente e della creazione.

F:. M:.

 

 

 


1 Trackback or Pingback for this entry

Lasciaci un commento

Cerchi qualcosa?

Utilizza il campo sottostante per cercare nel sito:

Hai cercato qualcosa che non hai trovato? Contattaci e richiedici l'informazione che cerchi!

Link

Ti raccomandiamo di visitare questi siti web