DAL DOLLARO AMERICANO A PARACELSO ATTRAVERSO LA SPAGIRIA

Il Delta luminoso della Loggia rispecchiato nelle banconote americae per volere del Presidente massone F.D. Roosevelt nel 1933. Dietro quel simbolo, il valore del numero “3” e dei “tria principia”dell’opera alchemica – sale, zolfo e mercurio – reintrodotti da Paracelso.

inserito il 09 05 2011, nella categoria Simbolismo, Storia, Tavole dei Fratelli

Tavola del fr:. F:. Z:.

 

Nel 2000 mi recai per la prima volta negli Stati Uniti d’America dove, oltre ad un arricchimento professionale, ebbi il tempo per pensare e riflettere su me stesso poiché mi trovavo privo dei miei affetti, della mia terra e della mia lingua; in quel momento ero davvero nel nuovo Mondo.
Come ricordo di quell’esperienza porto sempre con me una banconota da un dollaro, rapito ed affascinato da quella piramide sovrastata da un triangolo con un occhio al suo interno. Allora non riuscivo a capire quale fosse il suo significato e quale legame potesse esserci tra una banconota americana e l’Egitto…
La mia superficiale e inadeguata conoscenza dell’alchimia mi aveva insegnato che ogni simbolo ha un significato, il quale ci parla e ci chiama.
Da profano non avrei mai avuto gli strumenti per capire il motivo che indusse nel 1933 il Presidente e fratello F. D. Roosevelt a volere questa particolare immagine su una banconota che ogni giorno, più volte ogni americano vede e tocca.
La sera della mia iniziazione, quando finalmente è apparsa la luce all’Oriente, ho rivisto il simbolo che avevo sempre portato con me… il Delta luminoso!
Come in uno specchio ho visto le mie debolezze e le mie paure ma anche il modo per vincere la mia superficialità e la tendenza a chiudermi in me stesso!
Come afferma O. Wirth, nell’iniziazione l’istruttore non afferma niente: egli pone delle domande alla maniera di Socrate, al fine di far partorire all’intelletto dell’interrogato ciò che egli porta in gestazione e da qui sono cominciate le mie ricerche.
Incontriamo il numero tre molto spesso; questo perché nella storia delle religioni ha il significato di riunione e di trinità oltre ad essere considerato simbolo di perfezione, il Tre si ritrova tanto nel mito quanto nel culto delle grandi religioni politeiste.
Secondo Jung il Tre non è che l’Uno diventato conoscibile, di fatto un sinonimo per un processo di sviluppo nel tempo e costituisce con ciò un parallelo all’autorivelazione di Dio. Il rapporto della triade con l’unità può essere espresso da un triangolo equilatero, ovvero dall’identità del Tre, dove in ognuno dei tre angoli diversamente indicati è data ogni volta la triade intera.
Il Tre è il numero simbolico dell’Apprendista Libero Muratore.
E il primo numero di armonia, di soluzione del conflitto dualistico, è la scoperta del vertice, il terzo termine che unifica dall’alto i due opposti ad un capo ed all’altro della retta sottostante.
Il Tre è dunque numero simbolo di armonia attiva, ed anche nel linguaggio alchemico esso corrisponde allo Zolfo, al Mercurio ed al Sale.
Il tre sta per i triaprincipia sale, zolfo e mercurio reintrodotti da Paracelso:
“Dicono, secondo l’antica dottrina filosofica, che dal mercurio e dallo zolfo derivano tutti i metalli, che da una terra pura non vengono pietre. Vedete dunque che mentono, e il motivo è questo.

Chi dunque troverebbe che la materia di tutti i metalli sia unicamente nello zolfo e nel mercurio, mentre invece i metalli e tutti i minerali si fondano su tre cose e non su due”. “Il medico deve sapere in primo luogo che l’uomo è fatto di tre sostanze. L’uomo, infatti, stato creato dal nulla, ma è pur fatto di qualcosa. Questo qualcosa si scompone in tre parti”.
“Poiché è dalla natura che viene la malattia, dalla natura viene il rimedio, e non dal Medico. Poiché la malattia viene dalla natura, e non dal Medico, e così pure il rimedio, il medico deve essere tale da imparare da queste due, e ciò che esse gli insegnano, quello che egli deve fare; se esse non gli insegnano nulla, allora egli non può nulla e non sa nulla”.
Ora dice sempre Paracelso passiamo al terzo fondamento su cui poggia il rimedio. Questo è l’alchimia. Se un medico non è abile ed esperto in questa, tutta la sua arte è inutile. Poiché la natura è tanto sottile e acuta nelle cose sue, che non la si può utilizzare senza grande arte.
Essa infatti non porta alla luce niente che sia in sé perfetto, ma è l’uomo che deve portarlo perfezione. Questo perfezionamento è chiamato alchimia. Dunque, colui che prende ciò che in natura cresce a beneficio dell’uomo, e lo porta allo scopo cui la natura lo ha destinato, è un alchimista.
Il tre risolve i contrasti creati dalle polarità del Due, fornendo un risultato di una nuova integrazione e senso di interezza. Il mondo visibile è a tre dimensioni è mente, corpo e spirito insieme formano un essere umano. Ma questo è solo un nuovo inizio…

F:. Z:.


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