T come TEMPO e D come DISTANZA

Oggi il Tempo necessario a coprire la distanza tra due luoghi si è quasi annullato, mentre il Tempo per noi stessi e la Distanza che ci separa dalle mete importanti sono sempre più indefinibili. Per ritrovare noi stessi e le nostre priorità è necessario recuperare i valori iniziatici originali. Non è un caso se, come dimostra lo scrittore Coehlio, perfino le dimensioni delle attuali capsule spaziali e delle moderne ferrovia sono state “stabilite” secoli da fa dagli antichi romani…

inserito il 08 05 2011, nella categoria Simbolismo, Tavole dei Fratelli

Tavola del fr:. S:. S:.

E’ passato un anno dal mio ingresso nel gabinetto di riflessione ed è arrivato il momento di far il punto rispetto al mio percorso iniziatico. Il Tempo è trascorso rapido e gli eventi si sono succeduti l’uno dopo l’altro senza permettermi di fermarmi a riflettere; non so dire quanta Distanza ho coperto del percorso che devo compiere per giungere alle tappe che mi sono prefisso.
Oggi posso essere solo certo di un fatto, il Tempo di cui dispongo e la Distanza che riesco a percorrere sono minime rispetto a quello che vorrei.
Il Tempo in questa “nuova” economia, per chi ha deciso di costruire in maniera indipendente il proprio percorso, si accorcia ogni giorno, mentre le Distanze che dividono le stazioni di passaggio sono sempre più grandi.

 
Penso che oggi il Tempo e la Distanza siano tra gli aspetti caratterizzanti la nostra “nuova” economia. Oggi è possibile annullare le distanze che ci dividono da un luogo ad un altro, è possibile raggiungere rapidamente qualsiasi luogo risparmiando tempo. Purtroppo oggi è invece sempre più difficile, almeno per la mia persona, avere il Tempo per fermarmi a riflettere, per ragionare sulle cose importanti della vita, prendere decisioni fondamentali. Oggi mi è difficile capire quale sia il percorso giusto da intraprendere e quali siano le tappe importanti da raggiungere e di conseguenza non riesco a comprendere quale sia la Distanza che devo ancora coprire.
Oggi il tempo necessario a coprire la distanza tra due luoghi si è quasi annullato, mentre il Tempo per la nostra persona e la Distanza che ci separa dalle mete importanti è sempre più indefinibile.
In questo mia ricerca del Tempo e della Distanza mi sono imbattuto in un breve passaggio di un noto scrittore e da lui ho liberamente preso spunto (tratto da “lo Zahir” di Paulo Coelho).
“Oggi sono stato in una stazione ferroviaria e ho scoperto che la distanza che separa i due binari è di 143,5 centimetri, o di 4 piedi e 8,5 pollici. Perché una misura tanto assurda? Ho chiesto alla mia fidanzata di appurarne la ragione, ed ecco il risultato:
“Perché all’inizio, allorché costruirono i primi vagoni ferroviari, usarono gli strumenti utilizzati per la costruzione delle carrozze.”
“Ma perché tra le ruote delle carrozze c ‘era questa distanza? Perché le vecchie strade erano state costruite per questa misura, e solo così le vetture potevano percorrerle.”
“Chi aveva deciso che le vie dovevano essere realizzate sulla base di questa misura? Qui dobbiamo riandare a ad un passato molto remoto: lo decisero i romani, i primi grandi costruttori di strade. Per quale ragione? I carri da guerra erano trainati da due cavalli
e mettendo uno accanto all‘altro gli animali di razza impiegati a quel epoca, essi occupavano 143,5 centimetri.”

“Perciò la distanza fra i binari che ho visto oggi, utilizzati per il nostro modernissimo treno ad alta velocità, è stata stabilita dai romani. Quando gli emigranti andarono negli Stati Uniti a costruire ferrovie, non si domandarono nemmeno se sarebbe stato meglio modificare la larghezza, ma continuarono a seguire la misura campione. Questo ha finito per influire persino sulla costruzione dei mezzi spaziali: gli ingegneri americani ritenevano che i serbatoi di combustibile dovessero essere molto più larghi, ma erano fabbricati nello Utah e dovevano essere trasportati per ferrovia fino al centro spaziale in Florida, e le gallerie non consentivano il passaggio di ingombri superiori…. Conclusione:  dovettero rassegnarsi a quella che i romani avevano stabilito che fosse una misura ideale.”

“Vi chiederete che cosa c’entri questo con la massoneria? Con l’ingresso nel gabinetto di riflessione, il Profano inizia il suo percorso che gli consentirà di coprire la Distanza che lo separa dai tre gradi (apprendista, compagno e maestro). Procederà seguendo i binari obbedendo a questo preciso modello.

Può darsi che lungo il percorso il fratello senta il bisogno di allontanarsi ma questo è contrario alle regole. Non lasciate che il mondo cambi il vostro percorso. Le regole dicono che la virtù è la capacità di adempiere in ogni occasione, ai doveri del proprio stato, nei confronti della società e della Famiglia. Essa si esercita con interesse e non si arresta né davanti ai sacrifici né davanti alla morte.

Al contrario, il vizio è la concessione fatta all’interesse ed alla passione, a spese del Dovere. Il vizio, quindi, è il pericolo contro il quale bisogna armarsi con tutte le forze della ragione e con tutta l’energia del carattere. E’ per mettere un freno alle nostre passioni, per elevarci al di sopra dei vili interessi, per imparare a calmare l’ardore dei nostri desideri antisociali e antimorali che noi ci riuniamo. Siate virtuosi , pensate al futuro e al vostre pere-orso e la distanza che vi separa dalla vostra meta.
Se il Tempo e la Distanza che mi separano dal Tempio mi avessero concesso la possibilità questa tavola non sarebbe “incompiuta”. Occorre forse che io possa trovare in ogni luogo un Tempio dove le Distanze e il Tempo consentano a me e a chi mi circonda di procedere lungo i binari rispettando le regole al fine di giungere alla meta.
S:. S:.

 

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