RASSEGNA STAMPA: DICONO DI NOI…

inserito il 16 09 2013, nella categoria Ferrara Massonica, Rassegna Stampa, Vita di Loggia

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18 Novembre 2019

La Massoneria ‘striglia’ l’Occidente e se stessa: “Basta autocelebrazioni, bisogna capire il presente”

In Castello Estense la conferenza del Grande Oriente d’Italia che punta sulla necessità di rinnovare anche il mondo delle logge

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È una massoneria che si rivolge al mondo occidentale e a se stessa quella che si ritrova nella sala del’Imbarcadero del Castello Estense per la conferenza pubblica “I valori dell’Occidente”, organizzata dal Grande Oriente d’Italia. Perché sia il mondo occidentale che la stessa massoneria hanno bisogno di ritrovare quella spinta di apertura e innovazione che oggi appare appannata dai “sovranismi” per quanto riguarda la società, e da “superflue autocelebrazioni” all’interno del mondo massonico.

E non a caso l’immagine della società contemporanea che viene offerta dai relatori Marco Veglia (Unibo), Francesco Sberlati (Unibo), Antonio Cecere (Tor Vergata) e Marco Rocchi (Uniurb), insieme al presidente del collegio regionale dei Maestri Venerabili Mario Martelli, è piuttosto cupa. Veglia ripercorre gli ultimi tre secoli delle democrazie occidentali, a partire dalla loro nascita ‘clandestina’ dovuta anche grazie a quei piccoli “spazi di libertà privata che erano stati ottenuti durante antichi regimi”. E sottolinea come proprio quegli spazi di libertà privata, che portarono anche alla formazione delle organizzazioni massoniche, furono la base per superare le divisioni politiche e religiose che per secoli avevano spaccato la società occidentale, favorendo così la nascita delle democrazie in Europa e del Risorgimento in Italia.

Ma se la massoneria e gli ideali di libertà furono decisivi tra XIX e XX Secolo, l’errore di chi seguì fu quello di fermarsi alla mera rievocazione di idee o eventi storici, mentre la società sempre più globalizzata cambiava le logiche del mondo e dei suoi abitanti. È per questo che Sberlati ‘striglia’ un certo tipo di cultura che giudica eccessivamente celebrativa e schierata perennemente in difesa dei simboli del passato, andando anche a sollevare alcune critiche alla Costituzione italiana (come l’incompatibilità tra l’articolo 7 che vincola lo Stato ai Patti Lateranensi con la Chiesa Cattolica e l’articolo 8 che equipara tutte le religioni).

“Occorre anche nella Massoneria una presa di coscienza di quanto il mondo è cambiato – afferma il moderatore Stefano Mandrioli –. Le generazioni di oggi usano il termine ‘boomer’ in modo dispregiativo, per indicare le generazioni nate durante il boom economico, che hanno causato quelli che oggi sono i mali del mondo. Non si tratta solo di parlare un linguaggio attuale, ma anche di dargli dei contenuti: per non finire nei musei, la Massoneria deve riuscire a intercettare le spinte del mondo contemporaneo”.

 

 

 

DAL SITO DEL COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALE
DEI MAESTRI VENERABILI DELL’EMILIA ROMAGNA

18 Novembre 2019

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PIU’ DI 90 PERSONE AD ASSISTERE AL CONVEGNO “VALORI DELL’OCCIDENTE”

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Grande successo di pubblico l’iniziativa del Grande Oriente d’Italia tenuta a Ferrara il 16 novembre. Il convegno, dal titoloI Valori dell’Occidente ha visto tra i relatori Antonio CecereMarco RocchiFrancesco Sberlati e Marco Veglia. In un momento particolare come quello che stiamo vivendo oggi tra sovranismi e particolarismi regionali, ci si è voluti interrogare e confrontare su quelli che sono i valori portanti del nostro spazio geografico, l’Occidente appunto, alla cui costruzione la libera muratoria ha partecipato attivamente.

I relatori hanno analizzato il concetto di Occidente, forse più spazio ideale che reale (che frequentemente si vuole mettere in antitesi con un Oriente che ha comunque contribuito alla realizzazione dell’Occidente). E’ poi stata tracciata un’analisi delle varie fasi storiche che hanno visto la massoneria via via sempre più partecipe nella storia e nell’edificazione di
società di diritti, sino al ruolo e all’impegno che deve essere attivo che il libero muratore deve avere nella collettività di oggi per migliorarla.
Il Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, Mario Martelli ha chiuso il convegno che è stato moderato da Stefano Mandrioli della R∴L∴G. Savonarola, n°104, all’Or∴di Ferrara.

S∴M∴

 

 

 

 

 

 

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La massoneria del Grande Oriente si interroga sui valori dell’occidente

Convegno a ingresso libero sabato 16 novembre presso l’Imbarcadero 2 del Castello Estense

Il Grande Oriente d’Italia si interroga sui valori dell’occidente, a Ferrara, sabato 16 novembre alle ore 15.30 presso la Sala Imbarcadero 2 del Castello Estense.

In un periodo storico come quello in cui stiamo vivendo, la principale Obbedienza massonica italiana intende rivendicare il proprio ruolo nella difesa di quei valori che caratterizzano la civiltà occidentale, proprio quando essi sono messi in discussione. Durante il convegno saranno ricordati gli “importanti contributi che la libera muratoria ha dato allo sviluppo di quel patrimonio di valori che contraddistingue la ricchezza ideale e morale dell’Occidente e che può essere facilmente ricondotta a quei principi di matrice illuministica che sfociarono nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”.

La massoneria intende anche rivendicare un ruolo fondamentale nella contingenza storica che stiamo vivendo, proponendosi di fatto come una istituzione garante di quei valori fondanti dell’Europa e dell’intera cultura occidentale. Dunque “una massoneria non solo orgogliosa del proprio passato, ma anche moderna e propositiva che, nel solco della tradizione, trova uno spazio di incontro proponendosi come luogo ideale di dialogo e mediazione, all’insegna di quel principio di tolleranza che rappresenta uno tra i suoi riferimenti ideali. Non solo tolleranza intesa come difesa dei principi di libertà di opinione, di parola e di espressione, ma anche come processo attivo attraverso il quale ci si pone nelle migliori condizioni per comprendere il punto di vista dell’altro. Una massoneria che, ben salda nelle proprie radici, è più che mai vitale e che continua a dare frutti per il bene e il progresso dell’umanità”.

L’ingresso al convegno è libero.

(Ferrara 14 Novembre 2019)

 

 


DAL SITO DEL COLLEGIO CIRCOSCRIZIONALE
DEI MAESTRI VENERABILI DELL’EMILIA ROMAGNA

11 Novembre 2019

Ferrara. Convegno pubblico “I valori dell’Occidente”

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Il Grande Oriente d’Italia si interroga sui Valori dell’Occidente, a Ferrara, sabato 16 novembre, ore 15 e 30, presso la Sala Imbarcadero 2 del Castello Estense. Sarà l’occasione per ricordare gli importanti contributi che la libera muratoria ha dato allo sviluppo di quel patrimonio di valori che contraddistingue la ricchezza ideale e morale dell’Occidente e che può essere facilmente ricondotta a quei principi di matrice illuministica che sfociarono nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. La massoneria intende anche rivendicare il proprio ruolo di garante di quei valori fondanti dell’Europa e dell’intera cultura occidentale; non solo orgogliosa del proprio passato, ma anche moderna e propositiva che, nel solco della tradizione, trova uno spazio di incontro proponendosi come luogo ideale di dialogo e mediazione, all’insegna di quel principio di tolleranza che rappresenta uno tra i suoi riferimenti ideali. Non solo tolleranza intesa come difesa dei principi di libertà di opinione, di parola e di espressione, ma anche come processo attivo attraverso il quale ci si pone nelle migliori condizioni per comprendere il punto di vista dell’altro. Una massoneria che, ben salda nelle proprie radici, è più che mai vitale e che continua a dare frutti per il bene e il progresso dell’umanità.
All’appuntamento del 16 novembre, moderati da Stefano Mandrioli della Loggia G. Savonarola (104) di Ferrara, porteranno contributi: Marco Veglia dell’Università di Bologna (Un “passaggio a Occidente”. La massoneria e il nomos della terra); Francesco Sberlati, sempre dell’Università di Bologna (Genesi dello stato di diritto. Le costituzioni della Repubblica Cisalpina); Antonio Cecere dell’Università di Roma Tor Vergata (Il diritto di esistenza e la costruzione della città dell’uomo); Marco Rocchi dell’Università di Urbino (I liberi muratori, esploratori nelle nuove frontiere dei diritti). Introduce Mario Martelli, presidente del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna.
Ingresso libero al convegno.

 

 

FERRARAItalia.it

14 Giugno 2018

Gemellaggio massonico Ferrara e Santiago del Cile

Giovedì 14 Giugno sarà celebrato il gemellaggio massonico fra una loggia ferrarese ed una cilena, già spiritualmente accumunate dal fatto di portare lo stesso nome – “Giordano Bruno” – da cui discende una spontanea sintonia nell’intendere, professare e difendere un valore fondante della stessa Massoneria: la “Libertà di Pensiero” per la quale il filosofo nolano, al quale le due logge s’intitolano, si immolò nel 1600, arso vivo dall’Inquisizione.

Una delegazione dei fratelli cileni ha già raggiunto Ferrara per dare vita alla solenne cerimonia di gemellaggio.

La Loggia Giordano Bruno n. 17 all’Oriente di Santiago del Cile vanta oltre 100 anni di vita. Fu fondata da esuli italiani, in onore dei quali ancora oggi parte del rituale massonico viene recitata in italiano. Gli stessi fratelli cileni compongono e gestiscono poi una squadra di vigili del fuoco volontari cui hanno dato il nome di “Pompa Italia”.

La Loggia Giordano Bruno n. 852 all’Oriente di Ferrara è invece nata nel 1973, ha da poco festeggiato il suo primo Quarantennale, con una serie di manifestazioni, compreso uno spettacolo teatrale dedicato appunto a Giordano Bruno; eventi che hanno fortemente coinvolto la città. E’ stata anche una delle prime logge in Italia, se non la prima (senz’altro in Emilia Romagna), ad aprire le porte del proprio tempio alla stampa ed alla cittadinanza (sempre in occasione delle iniziative del suo Quarantennale, nel 2013).

 

ESTENSE.COM  14 Giugno 2018

Giordano Bruno riunisce la massoneria ferrarese e cilena

Gemellaggio tra la loggia ferrarese e quella di Santiago del Cile, la cui delegazione è già arrivata nella città estense

Giovedì 14 giugno sarà celebrato il gemellaggio massonico fra una loggia ferrarese ed una cilena, già spiritualmente accomunate dal fatto di portare lo stesso nome – “Giordano Bruno” – da cui discende una spontanea sintonia nell’intendere, professare e difendere un valore fondante della stessa Massoneria: la “Libertà di Pensiero” per la quale il filosofo nolano, al quale le due logge s’intitolano, si immolò nel 1600, arso vivo dall’Inquisizione.

Una delegazione dei cileni ha già raggiunto Ferrara per dare vita alla solenne cerimonia di gemellaggio. La Loggia Giordano Bruno n. 17 all’Oriente di Santiago del Cile vanta oltre 100 anni di vita. Fu fondata da esuli italiani, in onore dei quali ancora oggi parte del rituale massonico viene recitata in italiano. Gli stessi fratelli cileni compongono e gestiscono poi una squadra di vigili del fuoco volontari cui hanno dato il nome di “Pompa Italia”.

La Loggia Giordano Bruno n. 852 all’Oriente di Ferrara è invece nata nel 1973, ha da poco festeggiato il suo primo Quarantennale, con una serie di manifestazioni, compreso uno spettacolo teatrale dedicato appunto a Giordano Bruno. È stata anche una delle prime logge in Italia, se non la prima (senz’altro in Emilia Romagna), ad aprire le porte del proprio tempio alla stampa ed alla cittadinanza (sempre in occasione delle iniziative del suo Quarantennale, nel 2013).

 

Goinews

 

GOI Newsletter del 17 Maggio 2018

Solstizio d’Estate. Il 15 giugno tornata a cielo aperto delle logge ferraresi con il rituale della rosa

Cielo aperto

Nell’imminenza del Solstizio d’Estate si rinnova, per il dodicesimo anno, il tradizionale incontro della Massoneria ferrarese con la natura. La cerimonia si svolgerà il 15 giugno al tramonto (dalle ore 20), come sempre, “a cielo aperto”, sotto le stelle, in località Ponte Rodoni, nei pressi di Bondeno. Al termine è prevista un’agape campestre. La manifestazione, che si svolge sotto l’egida del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna del Grande Oriente d’Italia, è organizzata dalla Loggia Giordano Bruno (852) di Ferrara insieme alle altre logge estensi: Girolamo Savonarola (104) di Ferrara, Meuccio Ruini (1268) di Cento, Sol Invictus (1476) di Bondeno. Considerata a “logge riunite”, la tornata è estesa a tutte le officine della regione e delle sedi massoniche limitrofe.

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Il luogo che ospiterà la celebrazione è conosciuta come l’Oasi di Giorgio Valentini, nel nome del compianto decano della Massoneria ferrarese e Fratello indimenticabile il cui ricordo così si mantiene vivo, anche in onore della sua famiglia. Per l’occasione la tornata adotterà l’antico rituale “della Rosa”, di origine tedesca, che consente la partecipazione anche di non massoni, uomini e donne che sono famigliari e amici dei Liberi Muratori. Quest’anno è prevista anche la presenza di una folta delegazione cilena in rappresentanza della Loggia Giordano Bruno di Santiago del Cile che si è stretta in gemellaggio massonico con l’omonima loggia ferrarese.

Info e prenotazioni: emilia.852@grandeoriente.org

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ESTENSE.COM – 1° Marzo 2017

La Massoneria ferrarese presenta il suo “Furioso”

Convegno sull’esoterismo estense ai tempi di Ariosto

“Astrologia, magia, esoterismo ed alchimia nella Ferrara degli Estensi ai tempi di Ludovico Ariosto” è il titolo del convegno della Massoneria Grande Oriente d’Italia in programma a Ferrara sabato 4 marzo a cura delle logge ferraresi “Girolamo Savonarola” , “Giordano Bruno” e Sol Invictus” di Bondeno, con il patrocinio del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna.

L’appuntamento, a ingresso libero, si terrà sabato alle 15.30 nel complesso di San Paolo, Sala della Musica, in via Boccaleone 19. All’incontro interverranno Marco Rocchi (Università di Urbino), Andrea Vitali (Associazione Le Tarot), Claudio Cannistrà (studioso di astrologia) e Claudio Bonvecchio (Università dell’Insubria). Introduce Mario Martelli (presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna), modera Stefano Mandrioli (Loggia Savonarola).

Il convegno della Massoneria ferrarese arriva a ridosso del cinquecentenario appena celebrato della prima edizione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, definito il primo best seller della storia dell’editoria.

In Italia si sono celebrati l’opera e il suo autore e Ferrara ha contribuito con tante iniziative che hanno proiettato il poema nella vita della città ai tempi degli Estensi in cui l’opera è stata concepita, ricordando anche il rilievo che tanti personaggi hanno riservato a questo vero capolavoro della letteratura italiana: da Giordano Bruno a Galilei, da Voltaire a Casanova, fino ad arrivare a Ugo Foscolo, Giosuè Carducci e in tempi più recenti a Italo Calvino.

Il mondo magico dell’Orlando Furioso nasce nel fervore culturale della corte degli Estensi, una delle più celebri d’Europa, che fecero di Ferrara uno dei massimi centri del Rinascimento italiano.

La dinastia d’Este si circondava di letterati, poeti, filosofi, architetti, pittori, scultori, astronomi e la biblioteca del Castello di San Michele era conosciuta e ricchissima, anche di opere di astrologia, alchimia ed esoterismo. Regnanti illuminati gli Estensi che, al pari dei Medici, favorirono lo studio di discipline rivolte al cambiamento e che diedero vita a una cultura nuova, avviando l’uomo alla scienza e alla modernità.

 

 

GOI Nwwsletter settimanale n. 22 del 29 Maggio 2015

FESTA DEL SOLSTIZIO
A FERRARA 19 GIUGNO LOGGE RIUNITE NEL NOME DELLA ROSA

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Ormai è una consolidata tradizione delle logge massoniche ferraresi: celebrare il Solstizio d’Estate in una suggestiva cerimonia a “cielo aperto”, sotto la volta stellata, nell’oasi esoterica-naturalistica creata dalla famiglia di un grande massone, Giorgio Valentini, decano della fratellanza ferrarese, da poco passato all’Oriente Eterno (all’età di 93 anni, di cui oltre 50 trascorsi in massoneria). Quella di quest’anno –prevista per il prossimo 19 giugno- sarà quindi una celebrazione speciale, una “Festa della Luce” cui si sommerà il ricordo ed il rimpianto dell’illustre Fratello scomparso. La partecipazione sarà aperta a tutti i Fratelli dell’Emilia Romagna e del vicino Veneto, ed eccezionalmente anche ai profani, uomini e donne, familiari ed amici degli stessi massoni presenti. Per l’occasione viene infatti adottato uno speciale e raro rituale massonico, detto “della Rosa”, di antiche origini tedesche, che prevede appunto la presenza e l’intervento di profani all’interno del tempio che verrà creato fra la vegetazione dell’Oasi stessa, sulle rive del suo lago interno. Ciò che rende straordinario questo tradizionale appuntamento, oltre al suggestivo rituale della Rosa che avrà inizio al calar del sole per concludersi al lume delle torce sotto il cielo stellato, è sicuramente l’ambiente particolare in cui tutto si svolge: un’oasi esoterica-naturalistica, unica nel suo genere, sorta dove prima c’erano campi ordinatamente arati, trasformati in un ambiente palustre, in cui sono state immesse ben 95 specie diverse di alberi ed arbusti, in cui vive un grande numero di specie acquatiche ed anfibie ed in cui nidificano altrettanto numerose specie di volatili. Apparentemente sembrerebbe un ritorno al caos selvaggio, in realtà il fascino del luogo è il risultato di un’iniziatica alleanza fra l’Uomo e la Natura, che ha richiesto ben 15 anni di paziente ed illuminato lavoro, da parte della famiglia del Fratello Valentini, perché la forza della natura tornasse a rivelarsi in quella che prima era una banale e normale estensione di soia, diventata ora un unicum palustre, in cui si cela un “ordo” interiore e segreto, che può essere scoperto attraverso le tracce di simbologia esoterica (e bio-esoterica) volutamente disseminata in questo luogo. Luogo eletto ad ideale ambiente di riflessione e meditazione non solo dalla fratellanza massonica, ma anche da altre comunità filosofiche e religiose. Sarà quindi questa l’atmosfera che respireranno i Fratelli della quattro logge ferraresi (Giordano Bruno, Savonarola, Ruini e Sol Invictus) ed i loro ospiti, sia durante il Rito delle Rose, sia durante la successiva Agape Bianca con cui si concluderà la celebrazione di questo Solstizio Estivo. La relazione ufficiale della tornata a logge riunite avrà come tema “Il Senso del Tempo”.

Per informazioni e prenotazioni: email loggiagiordanobruno852@gmail.com

 

 

GOI Newsletter settimanale n. 41 del 7 Novembre 2014

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“Massoneria e tolleranza religiosa” il 12 novembre in tv sul Canale Culturale 188 dell’Emilia Romagna

Va in onda mercoledì 12 novembre alle ore 22.30 sul canale culturale 188 della Tv digitale terrestre dell’Emilia Romagna la trasmissione “Massoneria e Tolleranza Religiosa” registrata a Ferrara in occasione della conferenza tenuta dal prof. Antonio Panaino nell’ambito delle iniziative con cui la loggia “Giordano Bruno” della stessa città ha festeggiato i 40 anni dalla fondazione.

Panaino, storico, orientalista dell’Università di Bologna e direttore della più autorevole rivista massonica italiana “Hiram”, ha segnato in quella occasione un importante punto di chiarimento sui rapporti fra Libera Muratoria e le religioni, e più in particolare con la Chiesa Cattolica..

“E’ necessario fare piazza pulita del luogo comune che vede la Massoneria come fucina del relativismo e della negazione dei dogmi religiosi, perché non è così. Infatti nelle logge si accolgono persone con bagagli culturali e spirituali diversissimi. Ognuno può conservare i suoi dogmi ed i suoi credo nella propria vita quotidiana, l’importante è che li metta da parte, almeno temporaneamente, quando è in loggia. E nessuno nella stessa loggia dirà mai ad un suo fratello che non dovrà credere più nel proprio Dio, qualunque esso sia”.

Questo l’assunto di Panaino, che, nella conferenza di Ferrara, che verrà trasmessa in tv, sottolinea, in chiave storica e filosofica, tutti gli aspetti combacianti della Massoneria e della Chiesa Cattolica, assai più numerosi di quelli divergenti.

“La Massoneria non essendo una religione, non può essere in competizione con o contro alcuna fede rivelata, né con o contro alcuna convinzione spirituale dei suoi membri”, è la premessa che fa Panaino, che all’argomento ha dedicato anche buona parte di uno dei sui saggi più recenti: “La Luce Sorge da Oriente”, Edizioni Mimesis).

Ci sono poi alcune coincidenze significative relative a questo “incontro” tenutosi a Ferrara, che rendono ancor più solido il ponte gettato fra Massoneria e Chiesa Cattolica: da una parte il fatto che il conferenziere sia stato uno dei pochi autori massonici pubblicato da una casa editrice cattolica (le edizioni Paoline che hanno pubblicato un suo saggio sui Re Magi), dall’altra parte il fatto che proprio a Ferrara operi forse l’unica loggia italiana che potrebbe ritrovarsi intestata ad un santo o ad un beato della stessa Chiesa Cattolica, se avrà buon esito l’avanzato processo di canonizzazione avviato dai Domenicani fiorentini nei confronti del confratello Gerolamo Savonarola, impiccato e messo al rogo il 23 maggio del 1498 in piazza della Signoria per volere di Papa Alessandro VI Borgia (almeno in questo caso la massoneria non c’entra quindi).

Proprio a Savonarola è intestata la più longeva loggia ferrarese, che sta iniziando in queste settimana a festeggiare il suo 70simo anniversario, e lo farà con una serie di conferenze pubbliche.

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GOI Newsletter settimanal​e n. 27 – 11 luglio 2014

Castello EstenseGOI CASTELLO ESTENSEFerrara e Cento

SOTTO LA VOLTA STELLATA IN UN’OASI NATURALISTICO-ESOTERICA

La sera del 27 giugno sotto la volta stellata, in un’oasi naturalistico-esoterica nei pressi di Ferrara, si è tenuta la celebrazione del solstizio d’estate con una tornata congiunta – aperta a non massoni – delle logge di Ferrara e di Cento. Hanno partecipato oltre 90 persone tra Fratelli, rappresentanti dell’Ordine della Stella d’Oriente e profani. La celebrazione è stata presieduta dai Venerabili Stefano Mandrioli per “G. Savonarola” (104), Mauro Tagliazucchi per la “G. Bruno” (852) entrambe della città malatestiana e Marcello Zanardi per la “M. Ruini” (1268) di Cento; accanto a loro Laura Stefani, Grande Ufficiale del Gran Capitolo d’Italia della Stella d’Oriente, il Fratello Renato Nibbio, Grande Oratore della Serenissima Gran Loggia di San Marino, il Fratello Germano Salvatorelli, vice Presidente del Collegio Circoscrizionale dell’Emilia Romagna oltre ai Venerabili della loggia “Fratellanza e Progresso” di Modena, della “F. Baracca” di Lugo, della “Cairoli” di Rovigo e della “G. Pascoli” di Bologna. Nel corso della serata Giorgio La Malfa ha illustrato la tavola dedicatata al tema della Fratellanza.

 

DAL BLOG “AMICI DEL TIMONE” di FERRARA

Pubblicazione on line di un circolo locale di simpatizzanti dei Francescani dell’Immacolata

Martedì 6 maggio 2014

“Libero pensiero” e “Gnosi” in una loggia massonica di Ferrara

P. Paolo M. Siano

Parte Prima

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L’anno scorso la loggia massonica “Giordano Bruno” di Ferrara (all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani [GOI]) ha celebrato il suo quarantennale di fondazione (1973-2013). Per il suo compleanno la loggia bruniana è uscita “allo scoperto” organizzando alcuni convegni cittadini aperti al pubblico profano[1]. Tra i relatori troviamo nomi di massoni illustri, come l’allora Gran Maestro del GOI, Gustavo Raffi, e il direttore della rivista del GOI (Hiram), l’orientalista Antonio Panaino. Da quanto appurato, le iniziative “exoteriche” della loggia ferrarese si sono limitate agli aspetti exoterici (o esteriori) della Massoneria (ovvero il suo ruolo nella società: Massoneria & Costituzione, Massoneria & tolleranza religiosa…) e a ribadire la tesi massonica della presunta compatibilità tra Loggia e Chiesa.

Dinanzi a tali iniziative “exoteriche”, ritengo invece più proficuo scandagliare gli aspetti profondi, iniziatici ed esoterici del mondo massonico (ritualità, simbolismo, pensiero, esoterismo). È lì il “cuore” o “DNA” della Massoneria dal quale risulta evidentissima l’incompatibilità tra Chiesa e Loggia. Sotto questo aspetto, la Loggia “Giordano Bruno” ha comunque reso un ottimo servizio ai profani (cioè ai non-massoni), mettendo a disposizione sul suo website vari articoli in cui si può percepire il “sentire” iniziatico ed esoterico della e nella Massoneria.

Tra la Loggia “Giordano Bruno” e il sottoscritto c’è stata in passato una piccola “schermaglia”. In un precedente articolo ho infatti evidenziato come dal website “bruniano” si evincano: simpatia per il Satana di Carducci e per Caino il gran ribelle. Con garbo e delicatezza i massoni “bruniani” mi hanno benevolmente rimproverato di essere “taxilliano” e di riesumare Leo Taxil  ecc… [2] In realtà, “taxillate” a parte, sono proprio loro, i massoni, a dimostrare che, sotto sotto, Taxil aveva un pò ragione…

Non voglio riprendere vecchie polemiche. Desidero soltanto esporre, con linearità scientifica, alcuni testi (in gergo massonico: “tavole”) online di quella Loggia e offrire ai lettori alcuni elementi di ulteriore approfondimento sulla “cultura” di ambienti iniziatici e/o esoterici del mondo massonico.

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1. Simpatie (tra gnosi & razionalismo) verso il “Satana” di Giosué Carducci.

Nel 1863, ad appena un anno dalla sua iniziazione massonica, Giosué Carducci (che nel 1888 giungerà al 33° ed ultimo grado del Rito Scozzese Antico e Accettato – RSAA) scrive l’Inno a Satana che ritroviamo sul website della Loggia “Giordano Bruno”.  La Loggia bruniana spiega che quell’inno non è sulfureo o demoniaco perché, in fondo, il Satana carducciano non sarebbe altro che la riabilitazione e l’esaltazione del dio sensuale Pan, delle forze della natura, della religiosità naturale, ingiustamente  condannate dal cristianesimo dogmatico…[3]

Eppure le parole hanno il loro senso e quell’inno carducciano si apre con versi di carattere, inequivocabilmente, ontologico e gnostico. Infatti, Satana è definito principio immenso dell’essere, materia e spirito, ragione e senso (sensi, sensualità)! Altro che simbolo razional-sensuale!  Ecco i versi di apertura :  «A te, de l’essere / Principio immenso / Materia e spirito/ Ragione e senso; […]». E poco oltre: «A te disfrenasi / Il verso ardito, / Te invoco, o Satana, Re del convito».

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2. Simpatie gnostiche verso Caino, Lucifero e l’Eva ribelle

Sul website della “Giordano Bruno” vi sono anche “tavole” del Capitolo (ossia, la Loggia del 18° grado RSAA) ferrarese  intitolato a “Felice Foresti”. Un certo A.·.Mu.·. (forse lo stesso «A:.Mu:.», che in qualche altra “tavola” si firma col suo grado massonico: «30.·.» o «30°») scrive su L’Anima Ribelle della Massoneria. Riporto un brano molto importante (neretto nostro):

 

«Nelle formulazioni più antiche si imponeva ai fratelli liberi muratori di essere sudditi fedeli e di buoni costumi, ma si afferma anche il principio che se un fratello si fosse ribellato all’Ordine Costituito, per ragioni dettate dalla sua buona coscienza, avrebbe dovuto astenersi dal frequentare la loggia, ma non avrebbe mai perso la sua qualificazione di iniziato. Insomma anche la Massoneria più antica ed ortodossa non ripudiava fino in fondo i propri fratelli più ribelli. Anche perché forse avrebbe significato sconfessare anche il proprio atavico patrimonio genetico: i massoni, infatti, si ritengono discendenti da un grande ribelle biblico, Caino, il primo fondatore di città; mentre un’altra corrente di pensiero interna alla massoneria fa risalire il proprio percorso sapienziale addirittura alla propria Grande Madre Eva, il primo essere, donna, a venire iniziato alla Conoscenza tramite la sua trasgressione: la prima ribellione del genere umano»[4].

In un’altra “tavola”, A:.Mu:. rimprovera al Cristianesimo di aver rifiutato il «Femminino»:

«La Chiesa Cattolica continua a proporre come modello di santità un figlio celibe ed una vergine madre [ndr: A:.Mu:. si riferisce a Cristo e a Maria, di cui, in pratica, nega la verginità]. In duemila anni questo ha significato la sistematica svalutazione della relazione coniugale e carnale fra due persone. La perdita del Femminino ha così avuto un impatto disastroso e destabilizzante nella nostra cultura»[5].

A:.Mu:. è convinto che il Femminino (o Femminile) è in Dio… Inoltre, A:.Mu:. nega il celibato (e la verginità) di Gesù… A:.Mu:. fa capire che in Massoneria trovano rifugio le idee gnostiche… A:.Mu:. si sforza di “riabilitare” il termine “Lucifero” citando Eliphas Levi (ex suddiacono cattolico, poi socialista, massone, occultista):

«Scriveva però Eliphas Levi: “Nulla è più assurdo dell’attribuzione del nome di Lucifero al Diavolo. Il Lucifero intellettuale è lo spirito dell’intelligenza e dell’amore; è il paracleto, è lo Spirito Santo, mentre il Lucifero fisico è il grande agente del magnetismo universale”. Lucifero è la Stella del Mattino, che appare come la più luminosa sia al tramonto che all’alba (morte e resurrezione). Il nome di Satana come sinonimo di Lucifero fa parte dunque della solita disinformazione clericale»[6].

In una “tavola” per la rubrica Esoterismo, il massone A.S. pone in relazione il simbolismo dello specchio con i primi due gradi massonici di Apprendista e Compagno. A.S. accenna addirittura allo specchio di Biancaneve, lasciandosi sfuggire inequivocabili “simpatie” per «Lucifero», il Serpente che indusse Eva a prendere il frutto della Conoscenza del Bene e del Male (neretto nostro):

«Questo specchio invia alla Regina Nera la sua immagine speculare, Biancaneve, una Regina Bianca con cui non accetta di condividere il potere: è chiara l’opposizione fra plenilunio e novilunio. La vera luce è nel novilunio. Ma chi è che annuncia la luce? E’ la stella di Lucifero, colui che sotto le sembianze di un serpente indica a Eva la mela da cogliere. E come nella fiaba appare una mela stregata. L’antesignana di tutte le mele stregate è la mela di Eva, che come sappiamo dona la conoscenza del Bene e del Male ma anche il sonno e la separazione dall’intelletto senza speculazione, la separazione dell’anima dall’Uno. Ora il cerchio sì chiude con Lucifero portatore di Luce ma anche di Ego, lo specchio portatore di verità, e la mela portatrice di sonno e di parzialità»[7].

 


 

[1] https://www.loggiagiordanobruno.com/20131114-il-perche-di-una-massoneria-piu-aperta-al-confronto-con-la-societa.html ; https://www.loggiagiordanobruno.com/20130916-rassegna-stampa-dicono-di-noi.html

[2] http://catholicafides.blogspot.it/2013/03/il-vero-volto-della-massoneria-ancora.html

[3] https://www.loggiagiordanobruno.com/scritti-massonici/a-satana

[4] A:.Mu:., L’Anima Ribelle della Massoneria, 28-01-2013, in https://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/lanima-ribelle-della-massoneria, neretto nostro.

[5] A:.Mu:., La profezia dell’esagramma, 13-5-2011, in https://www.loggiagiordanobruno.com/20110513-la-profezia-dell%E2%80%99esagramma.html

[6] Ibidem.

[7] A:. S:., La metafora dello specchio, 17-3-2014, in https://www.loggiagiordanobruno.com/20140318-la-metafora-dello-specchio.html

Lunedì 26 maggio 2014

Libero pensiero e gnosi in una loggia massonica di Ferrara – parte seconda

Padre M. Siano

Parte Seconda

BLOG 1

3. Morte & Vendetta simbolica o “metaforica”

Nella “tavola” Il Senso della Vendetta Massonica, ancora il «fr. A.·.Mu.·.30°» (Capitolo “Felice Foresti” – RSAA) si lamenta che i cattolici intendano “alla lettera” le minacce di morte contenute in certi rituali massonici contro i massoni spergiuri e traditori.

A:.Mu:. sostiene che sono solo metafore, simboli, e che semmai è la Chiesa che mandava a morte i massoni (forse il fr. A:.Mu:. avrebbe fatto bene a fornire qualche esempio storico di esecuzione pontificia antimassonica…). A:.Mu:. afferma che in passato (secoli XVIII-XIX) i massoni erano costretti ad agire in grande segretezza perciò i rituali massonici obbligavano gli Iniziati a sottoporsi a pene cruente in caso di svelamento di nomi, riti e altri “segreti”…[1] 

 A:.Mu:. scrive:

«Che nei rituali si introducesse qualche forte richiamo alla segretezza sui lavori di loggia, e soprattutto sull’identità dei propri fratelli e sui luoghi di riunione, pena un’implacabile vendetta in caso di violazione e soprattutto di delazione, non appare quindi poi così strano ed insensato. Ma un conto è leggere tale “vendetta” con una chiave meramente profana, un conto è farlo in chiave esoterica»[2].

Il “fratello” A:.Mu:. passa con disinvoltura dal piano profano, o “exoterico”, a quello esoterico. In un caso o nell’altro, dal punto di vista cattolico, quelle pene anche se simboliche o metaforiche lasciano perplessi e un buon cattolico non dovrebbe assoggettarsi  (con giuramento o solenne obbligazione/promessa) a cose del genere.

A:.Mu:. riconosce che il concetto di vendetta è presente nei rituali RSAA (9°, 10°, 30° grado), ma tali rituali insegnerebbero a mitigare, a smussare la vendetta… Un esempio riportato da A:.Mu:. : nella leggenda del 10° grado, agli assassini di Hiram è risparmiata una crudele tortura e, di conseguenza, vengono subito decapitati…[3]

A:.Mu:. spiega che la vendetta massonica è cruda, fredda:

«Ed ecco che la vendetta si stinge degli aspetti più sanguigni e passionali. La Massoneria la include nel proprio percorso, in difficile equilibrio fra gli scacchi bianchi e quelli neri della vita e della nostra umanità, ma pretende che non sia d’impeto (anche se ammette che possa accadere, come nella vicenda del 9° Grado). Bensì contempli una nostra responsabile presa di coscienza, che ci induca ad assumercene tutte le conseguenze. La vendetta massonica è dunque la classica vendetta “fredda” (basti pensare alla leggenda del Conte di Montecristo raccontata dal massone Dumas; oppure alla leggenda del boia di Parigi che prima di calare la lama della ghigliottina sul collo del Re Luigi XVI, ultimo discendente di Filippo il Bello, gli avrebbe bisbigliato all’orecchio “Sono un Templare, questa è la vendetta del Gran Maestro De Molay”)»[4] (neretto nostro).

BLOG 2

A:.Mu:. fa capire che in senso esoterico, la vendetta massonica è necessaria per riparare ed eliminare il Male (da riconoscere e sperimentare, secondo A:.Mu:.) che si è inserito nella Genesi, nella Creazione, in ciascuno di noi…   A:.Mu:. parla de «l’atavica riparazione del Male morale che riconosciamo essere parte di noi, come un difetto della Genesi (il vero senso della parola mancante), ed il tentativo della sua graduale soppressione»[5]… La Libera Muratoria è «arte che consente di replicare (e se possibile rettificare, completando la Grande Opera) la Genesi del Cosmo, o quanto meno del genere umano»[6].

Così A.Mu. conclude il suo articolo:

«Contrariamente ad altri culti, la Massoneria, che non è una religione, ma un antico deposito di sapienza e tradizione, ammette che nella creazione forse è stato compiuto un errore, forse si è verificato un incidente o vi è ancora qualcosa di incompiuto. E’ un’ipotesi, non un’affermazione. Ed è contro questo destino di incompiutezza, che da secoli e millenni la Massoneria perpetua, o cerca di perpetuare la propria Vendetta. Per scavare oscure prigioni al vizio, e per il bene dell’Umanità. E’ una certezza»[7].

Parole oscure, dal sapore gnostico e magico… Le perplessità di noi profani rimangono. E la Vendetta Massonica fa pensare…

Ci chiediamo se l’autore di quella “tavola” («A:.Mu:.») sia proprio il “fratello” «Andrea Musi 30°» chi si firma apertamente nella “tavola” Sindrome Apocalisse (24-2-2013) dove afferma tra l’altro che «anche e soprattutto» le Logge massoniche possono produrre «eggregoro positivo» (ossia “energie”, “campi energetici”…) con «maggior forza e concentrazione» rispetto a «la preghiera continua delle suorine di clausura e dei monaci in conventi sempre più vuoti»[8]…

BLOG 3

Un altro massone (F. C.) del Capitolo “Felice Foresti” scrive nella “tavola” La Pena di Morte del 10° grado RSAA : «Assistiamo nel rituale del X grado ad un evento di “celebrazione” dell’esecuzione capitale, della morte, nel suo aspetto più teatrale»[9].

F.C. elogia la morte e la pena di morte poiché questa sacralizza la vittima:

«La vittima, a mezzo della sacralizzazione della sua morte, si trasforma, non è più vittima\condannato, ma diventa totem della morte e del sacrificio più grande, quello della vita: diviene “la vittima sacrificale” per la grande e più potente delle divinità “la morte”. […] Nel “dare” la morte, l’umanità si riappropria di un evento che “subisce” come condizione dell’esistenza senza possibilità di controllo, come un evento improvviso il più delle volte, ingiusto sempre. E’ alla morte stessa che l’atto di uccidere offre un tributo; nel tributo l’uomo ha la sensazione di comunicare con la morte; il controllo della morte come atto estremo nel tentativo di possederla»[10] (neretto nostro).

Poi, F. C. scrive: « Il rituale della morte in X è un’esecuzione alchemica, una fusione di due elementi, vita e morte […]»[11].

F. C. fa capire bene che il Caveliere Eletto dei XV (10° grado RSAA) è chiamato a muoversi tra gli opposti Bene e Male, Luce e Oscurità, Vita e Morte, e a congiungerli

Cito un altro brano di F.C.  (neretto nostro):

«per capire il male bisogna diventare male, per capire il bene diventare bene, in una continua lotta; come il cavaliere non dobbiamo avere paura. Un ruolo pericoloso dove tutto si mescola nell’indistinto della primordialità: l’esercizio della violenza, il contatto con la morte, la preda e il suo inseguitore. Il Cavaliere dunque accetta la fascinazione dell’oscuro e la persegue senza paura di perdersi»[12].

BLOG 4

In un’altra “tavola”, ancora sul “fascino per la Morte, il fr. «A:.Mu:. 30°»  cita alcuni brani del Fr. Antonio Panaino (GOI): «Tutto il nostro percorso massonico, ed i riti che l’accompagnano, rappresentano un lungo viatico per prepararsi ed affrontare la Morte. Per possederla anziché esserne posseduti. Ed in questo percorso non vi è nulla, quasi nulla, che riconduca a riti di fertilità, fecondità, generazione della Vita, propri della dimensione femminile»[13].

Ma A:.Mu:. 30° osserva (neretto nostro):

«Se il fine di tutta la nostra ritualità è l’incontro con la Morte, è appena il caso di notare che si tratterebbe di un incontro con una figura declinata al femminile. Una figura che non sarebbe altro che l’immagine speculare della Vita. Praticamente lo stesso principio, la stessa attrice, nell’interminabile successione di Vita e di Morte del genere umano e di tutta la Natura che lo circonda»[14].

Dunque, per A:.Mu:. 30°, Vita e Morte sono due aspetti di un unico Principio

BLOG 7

4. Elogio a: iniziazione & massoneria femminile, Wicca & magia

Nella medesima “tavola” sopracitata, al massone A:.Mu:. 30° dispiace che la Massoneria anglosassone “regolare” vieti l’iniziazione alle donne. In compenso, nota l’autore, ci sono vari gruppi massonici “misti” o prettamente femminili sebbene non riconosciuti come “regolari”. Come altro esempio di iniziazione e iniziabilità femminile, A:.M:. 30° cita la Wicca, un movimento di stregoneria aperto a uomini e donne, che pratica magia e riti sessuali («una vera e propria unione sessuale»).

A:.Mu:. 30° afferma che nelle logge massoniche trovano rifugio le idee sconfitte e perseguitate, tra cui l’«antica magia medievale»[15] perseguitata dalla Chiesa.

A:.Mu:. scrive:

«Nelle logge risiede infatti ancora l’antica sapienza e la magia del mondo di Merlino e di Camelot. Le stesse cui si rifà la Wicca»[16].

Poi A:.Mu:. 30° narra a questo proposito la scena del film Excalibur (1981) in cui Morgana cerca di ottenere da mago Merlino i segreti della magia. Merlino la invita a darsi pace perché ormai la religione cristiana è vincente:

«Mentre avviene questo dialogo alle loro spalle scorre una processione cristiana, è la nuova religione che sta cancellando quella antica. Merlino lo sa, ed invita Morgana a darsi pace. Non è più il tempo del Drago. Non è più il tempo dell’antica magia. L’apprendista non desiste e con uno stratagemma estorce al mago la formula per richiamare il Drago. Ma come aveva predetto Merlino la formula non funziona più. A Morgana rimane l’effimero potere di “mascherare” la propria vecchiaia. La magia più superficiale. Merlino invece sprofonda in un’antica grotta (una loggia?), ibernato in una grande stalagmite di ghiaccio, in compagnia del Drago, in attesa che il mondo abbia ancora bisogno e possa ancora credere nella sua magia. Magia che senza la Grotta, senza la Massoneria, sarebbe andata completamente perduta. Anche l’iniziazione femminile non è perduta. Forse è racchiusa anch’essa nelle nostre “interiora terrae”. In attesa che un Drago la risvegli»[17] (neretto nostro).

Dunque A:.Mu:. 30°, Cavaliere Kadosch, elogia la Wicca, l’antica magia medievale e il Drago.

I Fratelli della Loggia “Giordano Bruno”, sanno bene che il loro “patrono” aveva una visione «panteistica» di Dio ed era un «mago» da come si evince anche da una loro “tavola” di Loggia (Giordano Bruno il mago). Il massone D.Z. scrive: «il Mago in Giordano Bruno, assurge alla massima dignità nella capacità di cogliere l’infinito ed è tanto divino da non avere bisogno dell’ascesa, poiché la sua mente preparata rifletterà in sé stessa il mondo e ne acquisterà i poteri»[18].

BLOG 8 BLOG 5

5. Apologia (tra libero pensiero & gnosi) di omosessualità & omosessuali

L’8 maggio 2011, sul website della “Giordano Bruno”, viene inserita una “tavola” del “fratello” A:.Mu:. scritta nell’ottobre 2007. In quel testo A:.Mu:. auspica che la Massoneria accolga gli omosessuali osservando che ci sono omosessuali tra grandi Iniziati massoni… Poi, immancabile, c’è il rimprovero di A:.Mu:. contro il Cristianesimo e la Chiesa Cattolica.

A:.Mu:. scrive infatti (neretto nostro):

«I rapporti omosessuali sono tuttora condannati da cattolici, ortodossi, ebrei, mussulmani, buddisti e dai protestanti, ad eccezione dei battisti e dei calvinisti. I politeismi, invece, da sempre hanno avuto atteggiamenti più tolleranti nei confronti dei diversi  orientamenti sessuali. Diffusa nei popoli celti, e in oriente, l’omosessualità, nel pantheon classico, aveva uno spazio di tutto rispetto. A tutti sono noti gli amori omosessuali di Zeus e Ganimede [ndr: A:.Mu:. non precisa che il conseziente Ganimede della leggenda greca è un adolescente… Insomma, Zeus, “capo” degli dèi dell’antica Grecia, era pederasta o pedofilo…], Dioniso ed Adone, Poseidone e Penelope, Apollo e Ciparisso, di Eracle e Giasone e molti altri, ma non bisogna scordare nemmeno i rituali orgiastici in onore di Demetra, Dionisio e Priapo. Spesso nelle civiltà influenzate dallo sciamanesimo l’androgenia è una caratteristica sacra. Nella cattolicissima Europa, al contrario, lo zelo nel reprimere ogni deviazione dalla rigida ortodossia, si può comprendere solo sul piano della pura preservazione del potere, e del più rigido controllo delle masse. In realtà in nessun brano del Vecchio e del Nuovo Testamento vi è un esplicito riferimento ed una esplicita condanna dell’omosessualità [ndr: anche qui, A:.Mu:. si sbaglia]»[19].

Dovrebbe esser chiaro che la tolleranza del massone A:.Mu:. verso omosessualità & omosessuali, sodomia & sodomiti, è in realtà un’apologia fondata su “libero pensiero” (razionalismo) & gnosi.

Non dispiaccia ai “fratelli” ferraresi se osserviamo che le loro stesse “tavole” confermano, specularmente, il giudizio immutato della Chiesa sulla Massoneria. Di recente persino un Maestro Massone, membro di un’importante Gran Loggia estera, ha ammesso l’incompatibilità di principii tra Massoneria e Chiesa, pur auspicando una sorta di “collaborazione” pratica sul terreno filantropico e umanitario. Ma questa è un’altra storia.


1] Cf. A:.Mu:. 30°, Il Senso della “Vendetta Massonica”, (senza data) in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/il-senso-della-vendetta-massonica

[2] Ibidem.

[3] Cf. ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Ibidem.

[7] Ibidem.

[8] Cf. A. Musi, 30°, Sindrome Apocalisse, 24-2-2013, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/sindrome-apocalisse

[9] F.C., La Pena di Morte (X grado) tra Antropologia e Esoterismo, 28-5-2013, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/la-pena-di-morte-x-grado-fra-antropologia-ed-esoterismo

[10] Ibidem.

[11] Ibidem.

[12] Ibidem.

[13] A:.Mu:. 30°, Un’esclusione in guanti bianchi, 25-3-2014, in http://www.loggiagiordanobruno.com/tavole-del-capitolo-rsaa-felice-foresti-di-ferrara/unesclusione-in-guanti-bianchi

[14] Ibidem.

[15] Ibidem.

[16] Ibidem.

[17] Ibidem.

[18] D.Z., Giordano Bruno il mago, 16-5-2011, in http://www.loggiagiordanobruno.com/20110516-giordano-bruno-il-mago.html

[19] A:. Mu:., Chi osa battere alla porta del Tempio?, 08-05-2011, in http://www.loggiagiordanobruno.com/20110508-chi-osa-battere-alla-porta-del-tempio.html

 

 

30 DICEMBRE 2013 su ERASMO NOTIZIE – Anno XIV n. 21-12

ERASMO DIC 1

ERASMO DIC 2

10 DICEMBRE 2013 su GOI NEWSLETTER Anno IV n. 45

GOI NEWS 17 OTT

Massoneria e Tolleranza Religiosa

 PANAINO, DIRETTORE DI HIRAM: “TROPPI LUOGHI COMUNI”

Non avversiamo le fedi e non proponiamo dogmi

GB40Goi“E’ necessario fare piazza pulita del luogo comune che vede la Massoneria come fucina del relativismo e della negazione dei dogmi religiosi, perché non è così. Infatti nelle Logge si accolgono persone con bagagli culturali e spirituali diversissimi. Ognuno può conservare i suoi dogmi e i suoi credo personali nella vita quotidiana, l’importante è che quando è in Loggia li metta da parte temporaneamente. Siamo relativisti solo nel senso di tenere assieme persone con dogmi diversi. Nessuno in Loggia dirà a un suo componente che non dovrà credere più”. Lo ha sottolineato il professor Antonio Panaino, storico, orientalista dell’Università di Bologna e direttore della più autorevole rivista massonica italiana “Hiram”, nel corso del terzo e ultimo incontro massonico con la cittadinanza ferrarese dedicato al tema “Massoneria e tolleranza religiosa” che si è tenuto il 7 dicembre presso la Sala della Musica, in via Boccaleone 19, organizzato dalla Loggia locale Giordano Bruno per celebrare il proprio 40esimo anniversario di fondazione, dopo l’analoga conferenza dello scorso ottobre su “Massoneria e Costituzione” e il convegno-spettacolo di novembre sulla “Fiamma Infinita di Giordano Bruno” al quale ha presenziato anche il Gran Maestro Gustavo Raffi, massima autorità della Massoneria italiana. Ha introdotto i lavori il presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, Gian Giacomo Pezzano. E’ intervenuto anche Stefano Andreoli in rappresentanza della Loggia intitolata a Savonarola.

Ulteriori approfondimenti sul prossimo numero di Erasmo

 

8 DICEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

Il Savonarola, ‘contatto’ tra Massoneria e Religione

Nell’ultimo incontro della loggia Giordano Bruno la convergenza tra dogmatismo e libera muratoria.

di Marcello Celeghini

GB SAVONAROLAScontro totale o possibilità di dialogo tra Massoneria e Chiese? E, più in generale, come si rapporta il mondo massonico con il dogmatismo religioso? Queste domande sono state al centro dell’incontro pubblico, dal titolo “Massoneria e tolleranza religiosa”, ultimo dei tre organizzati dalla loggia massonica ferrarese ‘Giordano Bruno’ per celebrare il 40° anniversario dalla fondazione. Il professor Antonio Panaino storico, orientalista dell’Università di Bologna e direttore di “Hiram”, la più autorevole rivista massonica italiana, ha ripercorso la storia e mostrato cos’è oggi la ‘Libera Muratoria’.

La ‘Libera Muratoria’ viene regolarizzata per la prima volta in Inghilterra tra il 1717 e il 1723 quando vengono redatte le ‘Costituzioni dei Liberi Muratori’ che stabiliscono principi che ancora oggi sono alla base dell’associazionismo massonico. Tra gli obblighi più rilevanti c’è quello per gli adepti di estraniarsi, nei momenti in cui si svolgono i riti, dalle questioni politiche o religiose. È vietato parlare durante le riunioni massoniche di politica o di affari legati alla società civile. Già dal Settecento, durante i riti, il nobile, l’operaio, il prete e l’ebreo erano sullo stesso piano e, anzi, siccome all’interno delle logge vengono assegnati compiti specifici, poteva succedere che l’operaio avesse un grado più alto del nobile. Ed è per questo che la massoneria è stata spesso definita come una sorta di società prepolitica.

“Tra i fondatori di queste prime logge- spiega il professor Panaino- vi erano anche molti cattolici e protestanti. In particolare, nel Nord Europa il legame tra massoneria e protestantesimo fu assai stretto tanto che alcune volte la teologia protestante dominò la massoneria che divenne un’entità spesso reazionaria. È necessario fare piazza pulita del luogo comune che vede la massoneria come fucina del relativismo e della negazione dei dogmi religiosi, perché non è così. Infatti- puntualizza l’orientalista- nelle logge si accolgono persone con bagagli culturali e spirituali diversissimi. Ognuno può conservare i suoi dogmi e i suoi credi personali nella vita quotidiana, l’importante è che quando è in loggia li metta da parte temporaneamente. Siamo relativisti solo nel senso di tenere assieme persone con dogmi diversi. Nessuno in loggia dirà ad un suo componente che non dovrà credere più”.

Anche la riflessione sulla Chiesa Cattolica è stata parte dell’intervento del professor Panaino. “La Chiesa Cattolica non deve essere giudicata nella sua interezza perché è un mondo talmente vasto che risulta impossibile fare un discorso unico che sia esaustivo. La Chiesa Cattolica- sintetizza lo storico- è monsignor Marcinkus, ma non dobbiamo dimenticare che è pure San Francesco. La Chiesa è Ugo Von Balthazar, che negò addirittura l’esistenza dell’Inferno perché nessun uomo avrebbe mai potuto commettere un peccato tanto grave per esservi ammesso, ma è anche monsignor Lefevre. Le posizione teologiche al suo interno sono di una straordinaria diversità e vastità, come hanno poche altre confessioni. La reciproca intolleranza, tra massoneria e Chiesa Cattolica, si è creata per un’ignoranza da ambe le parti. In realtà- conclude Antonio Panaino- i punti di contatto con la dottrina cattolica possono essere molteplici, non ultimo ricercare il miglioramento complessivo dell’umanità”.

Per quanto riguarda Ferrara, un punto di contatto molto stretto di contatto tra Chiesa e Massoneria lo si avrebbe sicuramente nella possibile beatificazione di Gerolamo Savonarola. Il frate dominicano ferrarese, infatti, dà anche il nome alla più antica loggia massonica di Ferrara rappresentata all’incontro, organizzato dalla loggia sorella ‘Giordano Bruno’, dal gran maestro Stefano Andreoli che racconta quanto anche Savonarola fosse una personalità complessa e difficilmente definibile ed etichettabile.

 

 

6 DICEMBRE 2013 nel TG e nel sito TELESTENSE.IT

Massoneria e tolleranza

religiosa: l’incontro

 

TELESTENSE MASSOCHIESASi discuterà del rapporto fra massoni e religione, ed in particolare quella Cattolica, Sabato 7 Dicembre a Ferrara (Sala della Musica, ore 16.30, in via Boccaleone 19). Sarà l’ultimo evento pubblico del 40ennale della loggia ferrarese intestata a Giordano Bruno. Relatore di turno il prof. Antonio Panaino, orientalista dell’Università di Bologna e direttore di “Hiram”, la più prestigiosa  rivista massonica italiana.

Sarà anche la più diretta replica massonica alle reiterate accuse di avversità (perfino di satanismo) e di incompatibilità con la Chiesa ribadite in recenti convegni cattolici tenuti nella stessa città di Ferrara.

La massoneria intende invece dimostrare che le proprie logge sono aperte a tutte le religioni, ed all’interno di esse ogni Credo è parimenti rispettato (in altre parole le logge si ritengono fedeli interpreti, in chiave laica, dello “Spirito di Assisi”, ovvero dell’incontro di tutte le religioni, celebrato dagli ultimi pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ed ancor più caro allo stesso Papa Francesco).

A riprova della sostanziale compatibilità della pratica massonica nei confronti di tutte le religioni, compresa ovviamente quella Cattolica, da segnalare il fatto che lo stesso relatore della prossima conferenza, il prof. Panaino, altrettanto noto come studioso e come massone, ha pubblicato un suo saggio sulla leggenda dei Re Magi con le Edizioni Paoline, e che una delle tre logge ferraresi, intestata a Girolano Savonarola, potrebbe ritrovarsi addirittira intestata ad un Santo della stessa Chiesa Cattolica, se si concluderà positivamente il processo di beatificazione in corso del frate domenicano, impiccato ed arso a Firenze nel 1498. Anche di questo si parlerà nel corso della conferenza di Massoneria e Tolleranza Religiosa di Sabato: un aperto esame dei princiopi (spirituali) che uniscono e delle ragioni (per lo più “temporali”) che dividono.

L’ingresso e la partecipazioni alla conferenza sono assolutamente liberi.

 

 

6 DICEMBRE 2013 su IL RESTO DEL CARLINO FERRARA

CARLINO GB 6 NOV

 

6 DICEMBRE 2013 su LA NUOVA FERRARA

NUOVA FE GB 6 NOV

4 DICEMBRE 2013 su GOI NEWSLETTER – Anno IV – n. 44

GOI NEWS 17 OTT

Ferrara, 7 dicembre
Massoneria e tolleranza religiosa

GB40Goi“Massoneria e tolleranza religiosa” è questo il tema del terzo ed ultimo appuntamento pubblico, che si terrà sabato 7 dicembre alle 16,30 a Ferrara presso la Sala della Musica, ex San Paolo, in via Boccaleone n.19, organizzato dalla Loggia Giordano Bruno per celebrare il proprio 40esimo anniversario di fondazione, dopo l’analoga conferenza dello scorso ottobre su “Massoneria e Costituzione” ed il convegno-spettacolo di novembre sulla “Fiamma infinita di Giordano Bruno” al quale ha presenziato anche il Gran Maestro Gustavo Raffi, massima autorità della Massoneria italiana. Sarà questa volta il professor Antonio Panaino – storico, orientalista, dell’Università di Bologna e direttore della più autorevole rivista massonica italiana “Hiram”, il relatore del nuovo incontro massonico con la cittadinanza ferrarese. Il tema della tolleranza religiosa vissuta e praticata dalle Logge sarà la più diretta replica massonica alle reiterate accuse di avversità e incompatibilità con la Chiesa ribadite anche in recenti convegni cattolici tenuti nella città di Ferrara

 

3 DICEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

Un convegno su Massoneria

e tolleranza religiosa

Terzo e ultimo appuntamento pubblico della Loggia Giordano Bruno di Ferrara

PANAINO“Massoneria e Tolleranza Religiosa”: è questo il tema del terzo e ultimo appuntamento pubblico (sabato prossimo, 7 Dicembre, alle ore 16.30 presso la Sala della Musica, ex San Paolo, in via Boccaleone 19) organizzato dalla Loggia Giordano Bruno di Ferrara per celebrare il proprio 40° anniversario di fondazione, dopo l’analoga conferenza dello scorso ottobre su “Massoneria e Costituzione” ed il convegno-spettacolo di novembre sulla “Fiamma Infinita di Giordano Bruno” al quale ha presenziato anche il gran maestro Gustavo Raffi, massima autorità della massoneria italiana.

Sarà questa volta il prof. Antonio Panaino (nella foto) – storico, orientalista, dell’Università di Bologna e direttore della più autorevole rivista massonica italiana, “Hiram” – il relatore del nuovo incontro massonico con la cittadinanza ferrarese, che finora si è sempre dimostrata molto interessata (platee sempre gremite) a conoscere più da vicino la “Libera Muratoria”, ovvero ciò che ha rappresentato nella storia e che rappresenta tutt’oggi in Italia ed anche nella stessa società ferrarese.

“Il tema della tolleranza religiosa vissuta e praticata dalle logge dovrebbe suscitare interesse e curiosità ancora maggiori – affermano gli organizzatori -, presentandosi come la più esplicita risposta al ping pong di eventi pubblici che si sono alternati, con singolare coincidenza, fra la massoneria ferrarese e l’antimassoneria cattolica, particolarmente rivitalizzata dall’arrivo del nuovo vescovo Negri conosciuto come uno dei più ferventi avversari della Libera Muratoria (sua, quando era vescovo di San Marino, l’iniziativa di far chiudere tutte le chiese di San Leo in occasione dell’iniziative massoniche per ricordare la morte di Cagliostro nella rocca papalina di quel borgo)”.

Il ping pong era cominciato con una partecipatissima conferenza di padre Siano a Santo Spirito in cui si ribadì il carattere “satanico” della massoneria; massoneria che rispose qualche mese dopo aprendo alla stampa il proprio tempio storico di via Pergolato, mostrando apertamente il proprio volto “per spiegare la reale essenza delle logge” (scuole di pensiero e di perfezionamento spirituale e filosofico dell’individuo, aperte e rispettose di ogni credo religioso). Da lì hanno avuto séguito le iniziative già citate del quarantennale della Loggia Giordano Bruno, intervallate nell’ottobre scorso da un nuovo convegno – “Croce e Compasso” – organizzato da varie associazioni cattoliche ferraresi, con la partecipazione del noto filosofo Massimo Introvigne, per ribadire l’incompatibilità fra Chiesa e Massoneria e la conseguente validità della scomunica o “condizione di peccato grave” dispensata dal Vaticano ai liberi muratori. Anche in quella occasione ci fu un intervento dello stesso arcivescovo che, come riportano le cronache, ribadì il carattere satanico dei riti massonici, “adombrando – asseriscono ancora gli organizzatori – perfino l’ipotesi che le logge potessero macchiarsi del sangue dei fratelli che abiuravano la massoneria, uccidendoli o inducendoli al suicidio.

La stessa massoneria risponderà a tutto ciò, come si è detto, sabato 7 dicembre alla Sala della Musica con la conferenza di Panaino. “Dovrebbe trattarsi di una risposta concettuale – affermano – cercando di evitare sterili polemiche sulla palese infondatezza di certe affermazioni, soprattutto per non trasformare il tema essenziale dell’incontro nell’ennesima riproposizione dell’intolleranza praticata dalla religione cattolica nei suoi confronti”.

 

30 NOVEMBRE 2013 su ERASMO NOTIZIE Anno XIV n.19-20

ERASMO GB NOV

ERASMO GB NOV 1

ERASMO GB NOV 2

26 NOVEMBRE 2013 su GOI NEWSLETTER – Anno IV – n. 43

GOI NEWS 17 OTT

 E’ in distribuzione il nuovo numero della nostra rivista Erasmo

Erasmo dicE’ in distribuzione il nuovo numero della nostra Rivista ERASMO. Focus sugli eventi nazionali e internazionali del Grande Oriente d’Italia, la cronaca delle Logge, gli approfondimenti e le notizie della Comunione. In questo numero si parla di: Bisogna tornare alle radici della libertà; L’onorificenza Galileo Galilei alle logge d’Oriente di Catania; Oriente e Occidente, due mondi e il sogno della pace; I traguardi della libera muratoria in Sicilia; Massoneria palestra di dialogo per i cercatori del divino; Le origini, i segreti, i riti del Compagnonaggio, antica corporazione di mestiere; Abusi tra le mura domestiche, con gli Asili Notturni massoneria in campo a tutela di donne e bambini; Sergio Rosso, Il nuovo scenario verso il quale siamo chiamati a operare; La Carboneria ha fatto anche la Resistenza; Giordano Bruno a Ferrara fa il tutto esaurito. E molto altro ancora…

 

15 NOVEMB RE 2013 sul blog 247 LIBERO.IT

Con la loggia Giordano Bruno

la massoneria esce allo scoperto

You & News15-11-2013

FERRARA . Via innanzitutto il cappuccio dalla testa, “perché dobbiamo avere il coraggio di mostrare la faccia”. In alto, con orgoglio, squadra e compasso: è il quarantennale della loggia Giordano …

Leggi la notizia

http://247.libero.it/lfocus/19235135/0/con-la-loggia-giordano-bruno-la-massoneria-esce-allo-scoperto/

Persone: giordano brunogiangiacomo pezzano

Organizzazioni: loggiaferraraeligio bolzan

Prodotti: musicacostituzione

Luoghi: emilia romagnadiamantina

Tags: massonitempio

 

10 NOVEMBRE su IL RESTO del CARLINO edizione FERRARA

CARLINO 10 nov

 

10 NOVEMBRE 2013 su LA NUOVA FERRARA

NUOVA FE GB 10 NOV

 

10 NOVEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

Raffi:“Massoneria non è uguale a potere occulto”

Convegno e spettacolo sul pensiero di Giordano Bruno

di Marcello Celeghini

Convegno1“Ogni giorno, tra di noi, muore un Giordano Bruno”. È questa l’amara considerazione lanciata dal Gran Maestro del Gran Oriente d’Italia, avvocato Gustavo Raffi, a conclusione del suo intervento nell’ambito del convegno sulla figura di Giordano Bruno, svoltosi ieri pomeriggio in una Sala Estense gremita e organizzato dall’omonima loggia massonica ferrarese, che porta proprio il nome del filosofo nolano, per celebrare i quarant’anni dalla sua fondazione. Dopo il convegno, è andata in scena la rappresentazione teatrale “La pietra della bellezza”, con replica ulteriore nella serata, che racconta la forza del pensiero di Bruno attraverso un dialogo tra lo stesso e colui che ha sancito la sua condanna a morte, ovvero Papa Clemente VIII. Molto interessante anche il filmato proiettato all’inizio del pomeriggio bruniano riguardante la storia presente e passata della massoneria ferrarese e dei suoi massoni più illustri.

Attualmente a Ferrara sono presenti tre logge massoniche, tra cui una è proprio la loggia “Giordano Bruno”. Tra i ferraresi illustri che ne hanno fatto parte sono stati ricordati, tra gli altri, il tenore centese Giuseppe Borgatti, a cui è stato intitolato il teatro comunale della cittadina, e il politico Giuseppe Borselli, fondatore della Cassa di Risparmio di Cento. Da sfatare è il luogo comune che vede nella massoneria un potere occulto, antidemocratico e reazionario. La massoneria ripudia tutto ciò che limita la libertà di pensiero dell’uomo ed è un’organizzazione che si impegna nel sociale, come nel caso del terremoto del 2012, quando ha stanziato 50mila euro di fondi per i terremotati.

La volontà di soffermarsi sulla figura del filosofo “ribelle”, bruciato sul rogo a Roma la mattina del 17 febbraio 1600, si spiega con la grande influenza che il pensiero di Bruno ha avuto sull’ispirazione dei valori fondativi della massoneria. “Molti hanno sostenuto che Giordano Bruno sia da annoverare tra i fondatori del pensiero scientifico- interviene Pierre Dalla Vigna, filosofo e professore all’Università dell’Insurbria- io credo invece che egli più che altro se ne serva senza mediazioni. Mentre Copernico e Keplero ragionavano in termini teorici, matematici e quindi astratti, Bruno fu ‘colpevole’ di aver calato queste teorie nella realtà sfidando apertamente il dogmatismo”.

Convegno2 “Bruno è un libero pensatore che probabilmente ha avuto la sfortuna di vivere nell’epoca sbagliata.- sostiene Gerardo Picardo, storico e regista dell’opera teatrale- Egli con eroica ostinazione anche davanti alla morte certa dice solo quello che la sua mente pensante e libera da dogmatismi gli suggerisce arrivando ad ipotizzare questioni che ancora oggi possiamo definire come attuali. La paura più grande del Filosofo fu solamente quella di ‘non poter pensare più”.

Tocca poi al Gran Maestro dell’Oriente d’Italia Gustavo Raffi chiudere gli interventi e dare una sintesi onnicomprensiva sulla figura di Bruno. “Il filosofo nolano ci insegna che l’eresia di oggi può essere l’ortodossia di domani. Ci sono tanti Bruno nel mondo odierno che però vengono mortificati e calpestati da dogmatismi, totalitarismi e ideologie. È il caso della giovanissima studentessa pakistana che continua la sua lotta contro l’ideologia talebana mettendoci la faccia all’Onu. L’uomo moderno deve essere ‘l’uomo del dubbio’ e non deve vergognarsene perché il dubbio è una forza non una debolezza. La massoneria non è una società segreta, lo è stata suo malgrado solo in momenti storici in cui la libertà di pensiero e di parola era repressa, quando del resto- conclude Raffi- agivano in segreto anche i partiti politici democratici”.

Finito il convegno, è stata la volta dello spettacolo teatrale in un unico atto ‘La pietra della bellezza’,tratto da un testo di Gerardo Picardo e diretto da Chiara Urru, a cura della Compagnia T di Alghero che ha rappresentato un ipotetico dialogo filosofico-dogmatico tra Giordano Bruno (Maurizio Pulina) e Papa Clemente VIII (Francesco Palmieri). L’Uomo e Dio, Ragione e Fede, Libera ricerca e dogma in un crescendo di pathos nella rispettiva difesa delle due opposte tesi.

 

9 NOVEMBRE 2013 sul RESTO DEL CARLINO edizione FERRARA

CARLINO 9 NOV bCARLINO 9 NOV bc

 

7 NOVEMBRE 2013 su TELESANTERNO.COM

 

 

Il Gran Maestro della Massoneria italiana

sabato a Ferrara per Giordano Bruno

RAFFILa massoneria ferrarese risponde concettualmente, senza scendere in alcuna aperta polemica, alla condanna e alle recenti invettive del Vescovo della diocesi estense. Lo farà Sabato 9 Novembre (ore 16.30 Sala Estense, piazza Municipale) attraverso un convegno ed uno spettacolo teatrale dedicati a Giordano Bruno, martire del Libero Pensiero, bruciato sul rogo dall’Inquisizione nel Febbraio del 1600. L’iniziativa rientra nel quadro delle celebrazioni del Quarantennale della loggia massonica ferrarese che porta il suo nome.

Alla manifestazione è annunciata anche la presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi, massima autorità del Grande Oriente d’Italia, la più importante e rappresentativa Comunione massonica italiana (oltre 22mila iscritti ed 802 logge su tutto il territorio nazionale, compresa la loggia ferrarese che organizza l’evento di Sabato alla Sala Estense).

 

7 NOVEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

Il Gran Maestro della massoneria italiana a Ferrara

Gustavo Raffi sarà al convegno-spettacolo che ricorderà il pensatore Giordano Bruno bruciato dall’inquisizione

La massoneria ferrarese risponde concettualmente, senza scendere in alcuna aperta polemica, alla condanna e alle recenti invettive del Vescovo. Lo farà sabato 9 novembre (ore 16.30 Sala Estense, piazza Municipale) attraverso un convegno e uno spettacolo teatrale dedicati a Giordano Bruno, martire del Libero Pensiero, bruciato sul rogo dall’Inquisizione nel febbraio del 1600. L’iniziativa rientra nel quadro delle celebrazioni del quarantennale della loggia massonica ferrarese che porta il suo nome.

Alla manifestazione è annunciata anche la presenza del Gran Maestro Gustavo Raffi, massima autorità del Grande Oriente d’Italia, la più importante e rappresentativa Comunione massonica italiana (oltre 22mila iscritti e 802 logge su tutto il territorio nazionale, compresa la loggia ferrarese che organizza l’evento di Sabato alla Sala Estense).

Il convegno (titolo: Giordano Bruno, la “Fiamma Infinita”) tratterà gli “Infiniti Mondi” che il filosofo nolano ha spalancato alla ricerca filosofica e scientifica dell’uomo, sottraendolo alla cappa costrittiva dei dogmi e dell’assolutismo; si parlerà anche della considerevole influenza che lo stesso Bruno ha esercitato sugli intellettuali russi, e infine della Chiesa e del mondo che Bruno ha sfidato a suo tempo.

Una sfida che rivivrà anche sul palcoscenico in un toccante atto unico (di Gerardo Picardo, con la regia di Chiara Murru) che mostrerà un dialogo impossibile fra lo stesso Giordano Bruno (l’attore Maurizio Pulina) e Clemente VIII (Francesco Palmieri) il Papa che lo condannò al rogo. Una sfida “Oltre” fra Filosofia e Religione, fra Uomo, Dio e Natura.

Convegno e spettacolo sono previsti alle ore 16.30. Lo spettacolo sarà replicato anche alle ore 21. L’ingresso è sempre libero, sia al pomeriggio che alla sera. E’ prevista anche la proiezione di un video sulla storia della Massoneria ferrarese e degli uomini più rappresentativi che hanno frequentato le sue logge (sono tre quelle attualmente in attività a Ferrara).

 

5 NOVEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

Rivive ‘La Fiamma Infinita” di Giordano Bruno

Convegno e spettacolo sul martire del libero pensiero organizzati dalla loggia ferrarese che porta il suo nome

Giordano Bruno spettacoloSabato 9 novembre Giordano Bruno, martire del Libero Pensiero (bruciato vivo sul rogo dall’Inquisizione nel febbraio del 1600), rivive alla sala Estense di Ferrara, in un convegno e uno spettacolo teatrale organizzati dalla Loggia massonica ferrarese che porta il suo nome e celebra con questa manifestazione il suo 40° anniversario di fondazione.

La manifestazione, a ingresso libero, si terrà nel pomeriggio con inizio alle ore 16.30 (convegno e spettacolo) e in replica alle ore 21 (del solo spettacolo).

In entrambe le occasioni sarà proiettato per la prima volta anche un video sulla ‘Storia della Massoneria ferrarese’ e sugli uomini più rappresentativi che hanno frequentato le sue logge (attualmente sono tre quelle in attività a Ferrara).

La tesi del convegno è che “La Fiamma Infinita” di Giordano Bruno abbia reso il pensiero umano non solo più libero e meno pavido, ma per la prima volta anche pluridimensionale (non più schiacciato cioè nell’unidimensionalità dell’assolutismo e del dogmatismo). Per la prima volta Bruno ha permesso di vedere nuovi mondi sia interiori che universali anche al di là dei limiti umani di spazio e tempo (è il tema della relazione del professor Pierre Dalla Vigna, filosofo dell’Università dell’Insubria). In altre parole Giordano Bruno ha avuto il merito di anticipare visioni dello spazio e teorie dell’Universo riscoperte dalle attuali conoscenze scientifiche (ne tratterà il professor Massimo Andretta,  fisico dell’Università di Bologna).

Bruno ha vagato per l’intera Europa. E’ provata e studiata da tempo la sua influenza sugli intellettuali tedeschi, francesi ed inglesi (si pensa che abbia ispirato personalmente perfino il mitico Shakespeare). Meno studiata, ed i lavori ferraresi colmeranno questa lacuna, la sua influenza sul mondo slavo e sulla cultura russa in particolare (“Da Campo dei  Fiori alla Piazza Rossa” il titolo della relazione del prof. Paolo Ognibene, storico dell’Università di Bologna). Il tutto partendo dalla sfida epocale che un piccolo uomo lanciò ai grandi poteri del suo tempo (ne parlerà il giornalista scrittore Gerardo Picardo), poteri che credettero di sconfiggerlo riducendo quell’uomo in cenere, ma non fecero i conti con le braci di libertà che si diffusero proprio da quelle ceneri che ardono ancora oggi.

Il dibattito sarà introdotto dal saluto del Maestro Venerabile della Loggia Giordano Bruno, Eligio Bolzan (che presenterà anche il video storico sulla massoneria ferrarese) e dall’intervento dell’avvocato Giangiacomo Pezzano, presidente del Collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, in rappresentanza del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

Lo spettacolo (ore 18 e ore 21 in replica) si intitola “La pietra della bellezza- Dialogo “Oltre” fra Pensiero e Dogma”, un atto unico di Gerardo Picardo per la regia di Chiara Murru (una produzione Spazio T Alghero) che vedrà come interpreti Maurizio Pulina (Giordano Bruno) e Francesco Calmieri (Papa Clemente VIII).

Il Quarantennale della Loggia Giordano Bruno di Ferrara si concluderà il prossimo sabato 7 dicembre con una conferenza pubblica del professor Antonio Panaino (Università di Bologna) su “Massoneria e Tolleranza Religiosa” (Sala della Musica, via Boccaleone 19, ore 16.30). In precedenza, ancor prima della giornata bruniana del 9 novembre, si è già tenuta un’altra conferenza sul tema “Massoneria e Costituzione” con interventi del professor Morris Ghezzi (Università di Milano) e del professor Angelo Scavone (Università di Bologna).

 

31 OTTOBRE 2013 su ERASMO Notizie n. 17-18 Anno XIV

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ERASMO NOV1

 

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26 OTTOBRE 2013 su LA NUOVA FERRARA

NUOVA FE 26 OTT

 

 

26 OTTOBRE 2013 su ESTENSE.COM

I massoni vogliono una nuova fase Costituente

Morris Ghezzi: “La nostra Carta contiene un retaggio fascista, da stato etico”

EstCom Cost 1“All’estero essere membri della massoneria è segno di virtù civile”. Lo rivendica Eligio Bolzan, maestro venerabile della loggia ferrarese Giordano Bruno, nel primo dei tre incontri organizzati nel quarantennale della sua fondazione, quello dedicato a ‘Massoneria e Costituzione’. Un pomeriggio speso – davanti a oltre un centinaio di presenti, tra cui spiccavano diversi giovani in età universitaria – a rivendicare il ruolo che la libera muratoria ha svolto nelle attuali costituzioni occidentali, specie quelle statunitense e francese ma anche italiana, della quale però sono stati evidenziati pure numerosi limiti (chiaramente nell’ottica massonica).

Tutti avvocati, docenti universitari (e ovviamente fratelli), i relatori. Angelo Schiavone, ricercatore di Istituzioni di diritto pubblico a Bologna, ha ricordato che “tutti i costituenti statunitensi erano massoni, e col loro lavoro cercarono di codificare quei diritti naturali dell’uomo elaborati dal giusnaturalismo, diritti innati che i sovrani non potevano toccare”. Ventitré anni dopo (1789) in Francia venne il momento della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, “altro testo che, insieme alla Costituzione americana, è rimasto intatto”.

EstCom Cost 2In Italia “il costituzionalismo americano ebbe un forte seguito tra i risorgimentali democratici, i quali condividevano l’idea di una carta legittimata dal basso, e che fu tra le cause che portarono, nel 1946, all’elezione di un’Assemblea costituente”. Esisteva però anche un’altra massoneria, “quella liberale che aveva in mente più che altro carte concesse dall’alto”. Celebre in questo senso la frase attribuita al fratello Voltaire, ‘tutto per il popolo, niente dal popolo’, a cui si contrappone quella attribuita al massone democratico Lincoln: ‘tutto dal popolo, per il popolo e attraverso il popolo’. “È una concezione che mette insieme lo stato del benesserelo stato di diritto e la democrazia rappresentativa propri della nostra Costituzione”.

Non solo elogi, però, alla Carta nostrana. “Nacque già conalcuni punti non positivi per la massoneria, come la costituzionalizzazione dei Patti Lateranensi, su cui in Assemblea vi fu contrasto”. Alla fine (articolo 7) passò, con un “compromesso – ha affermato l’avvocato citando il ferrarese Luigi Preti, costituente socialdemocratico – tra il capo di una congregazione di ultracredenti e il capo di una di ultramiscredenti. Tutti i massoni in Assemblea, nel Psi, Psdi, Pri e Pli, votarono contro, ma quella scelta riconosce ancora oggi alla Chiesa una sovranità equiparabile a quella statale, tanto che il Papa può depenalizzare l’immigrazione clandestina. Un’aberrazione che ci siamo portati dietro”. Senza contare che oramai quella di oggi “non è più la Costituzione del ’48, vista la pesante modificazione del Titolo V e l’abolizione di alcune prerogative del Parlamento tra cui l’immunità, che derivano dal principio massonico della separazione dei poteri”. Montesquieu, va da sé, era un altro fratello. L’auspicio è allora quello di una “nuova fase costituente, a cui noi massoni potremo dare il nostro contributo di conoscenza e studio”.

“La nostra Costituzione è una grande mediazione – gli ha fatto eco Moris Ghezzi, avvocato e ordinario di Filosofia del diritto a Milano –: ottima se si legge in un senso, pessima in un altro”. Il costituzionalismo si basa infatti sul contrattualismo, ossia la dottrina secondo cui il centro – nonché fonte di legittimazione – è l’essere umano individuo, non la comunità, la stirpe o Dio. Un individuo che nasce libero e uguale (come recita la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo), e che può accordare così come ritirare la propria adesione ad un patto costituente.

“Ecco, lo Stato italiano non è democratico fino in fondo, la nostra Carta contiene un retaggio fascista, da stato etico”. Dove? Ad esempio nell’impossibilità di sottoporre a referendum questioni fiscali e accordi internazionali, “ma anche nel fatto che il porto d’armi sia una concessione”. Il fratello Garibaldi voleva “un popolo in armi per garantire la libertà”.

 

26 OTTOBRE 2013 su GOI NEWSLETTER

GOI NEWS 17 OTT

Newsletter Settimanale: 26 ottobre 2013 – Anno IV – n. 40

 

Ferrara, 25 ottobre

Conferenza pubblica sul tema ‘Massoneria e Costituzione’
La Loggia “Giordano Bruno” di Ferrara ha organizzato la onferenza pubblica sul tema “Massoneria e Costituzione” che si è tenuta venerdì 25 Ottobre, presso la Sala della Musica, all’interno del complesso di San Paolo, a Ferrara. L’incontro, introdotto da Giangiacomo Pezzano, è stato impreziosito dagli interventi di: Morris L. Ghezzi docente di filosofia e sociologia del Diritto (Università di Milano) e Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, ed Angelo Scavone docente di Istituzione di Diritto Pubblico (Università di Bologna).
Ferrara, 9 novembre

La ‘Fiamma Infinita’, così Giordano Bruno rivive a Ferrara

Il 9 novembre la storia e il pensiero del Nolano in un convegno e uno spettacolo teatrale organizzati dalla Loggia Giordano Bruno per celebrare il suo Quarantennale. Il convegno “Giordano Bruno: la Fiamma Infinita” si terrà presso la Sala Estense di Ferrara il prossimo 9 novembre dalle 16,30, con ingresso libero. A seguire, intorno alle 18,30 (con replica alle 21) uno spettacolo teatrale dedicato anch’esso alla figura di Giordano Bruno, “La Pietra della Bellezza”, questo il nome dell’atto unico tratto da un testo di Gerardo Picardo (uno dei relatori presenti al convegno), porta in scena, in un impossibile dialogo oltre la morte, Giordano Bruno (l’attore Maurizio Pulina) e Clemente VIII (Francesco Palmieri) il Papa che lo mise al rogo. Entrambi spiegano e difendono le proprie ragioni. Ma certo quelle di Bruno hanno una carica più liberatoria.

 

25 OTTOBRE 2013 nel TG di TELESTENSE e su TELESTENSE.IT

MASSONERIA E COSTITUZIONE

(con videointerviste a Bolzan, Ghezzi e Scavone)

Massoneria e costituzione: questo il titolo dell’incontro pubblico organizzato alla sala della musica di via Boccaleone dalla loggia massonica Giordano Bruno di Ferrara, in occasione dei quarant’anni dalla fondazione.

TE Cost 1I valori della massoneria hanno contribuito pesantemente alla formazione delle costituzioni europee, compresa quella italiana, ispirata dalla costituzione della repubblica romana.

Tra i personaggi di primo piano di questo percorso c’è Giuseppe Compagnoni, romagnolo, docente di diritto costituzionale a Ferrara a cavallo tra settecento e ottocento,

Una scelta forte, da parte della massoneria ferrarese, quella di rendere pubblica la propria attività e soprattutto i propri valori.

 

25 OTTOBRE 2013 su IL RESTO DEL CARLINO – FERRARA

CARLINO FE 25 OTT

 

24 OTTOBRE 2013 su ESTENSE.COM

Il contributo della massoneria alla Costituzione

Venerdì 25 ottobre conferenza pubblica della loggia Giordano Bruno nella Sala della Musica

assemblea2A Ferrara venerdì 25 ottobre si parla di “Massoneria e Costituzione” in una conferenza organizzata dalla loggia Giordano Bruno che ha deciso di “testimoniare” così, pubblicamente,  il proprio Quarantennale di fondazione. L’appuntamento è alle ore 16.30 presso la Sala della Musica di via Boccaleone 19.

Quanto la massoneria abbia inciso sulle Costituzioni delle moderne democrazie è un fatto abbastanza studiato e risaputo, anche perché, soprattutto negli Stati Uniti questa influenza è ampiamente affermata nella simbologia massonica disseminata nel Campidoglio e negli altri edifici pubblici di Washington, perfino sulle banconote americane (la piramide tronca con l’occhio omniveggente che compare su ogni dollaro)…

Decisamente meno noto è invece l’ascendente della Massoneria nella gestazione della Costituzione Italiana, anche se ci sarebbe un’evidentissima traccia simbolica da sempre sotto gli occhi di tutti gli italiani, ovvero proprio lo “Stellone” della Repubblica, opera dell’artista massone piemontese, Paolo Paschetto, che si è  ispirato alla “stella a cinque punte” (o pentalfa) che appare nelle logge.

Ma sono stati certamente molti altri, ben più concreti, i lasciti della Massoneria alla Costituzione Italiana, attraverso la sua storia, i suoi principi, i suoi uomini… a cominciare da Giuseppe Compagnoni, che proprio a Ferrara fu il primo docente di Diritto Costituzionale della storia italiana (correvano gli anni della Repubblica Cispadana, fine ’700) per finire ad un altro grande massone emiliano, Meuccio Ruini, cui fu affidata la presidenza della “Commissione Costituzionale”, l’organismo preposto proprio alla redazione del testo dell’Atto fondamentale della nostra democrazia. A Ruini è intestata tuttora una delle logge massoniche ferraresi.

Le relazioni su “Massoneria e Costituzione” saranno tenuti dal prof. Morris Ghezzi dell’Università di Milano e dal prof. Angelo Scavone dell’Università di Bologna. Coordinatore dell’incontro l’avv. Giangiacomo Pezzano, presidente del collegio dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna. Il saluto introduttivo sarà tenuto invece da Eligio Bolzan, maestro venerabile della Loggia Giordano Bruno, organizzatrice della manifestazione.
L’ingresso è libero.

 22 OTTOBRE 2013 su TELESANTERNO.COM

FERRARA: MASSONERIA E COSTITUZIONE

costituzione_italiana

Molti conoscono l’influenza esercitata dalla Massoneria sulla nascita degli Stati Uniti d’America e sulla redazione della loro Costituzione, influenza espressa anche a livello estetico dall’abbondanza di simboli esoterici disseminati nel Campidoglio e negli altri edifici pubblici di Washington. Altrettanto noto è l’ascendente della Massoneria sulla Costituzione nata dalla Rivoluzione Francese, e sulla Carta dei Diritti Universali dell’Uomo.

Meno noto e più “offuscato” dalla storia e da altri interessi politici è invece il contributo dato dalla Massoneria alla Costituzione Italiana. Ed è proprio questa lacuna che cercherà di colmare la conferenza pubblica sul tema “Massoneria e Costituzione” che la Loggia Giordano Bruno di Ferrara ha organizzato per Venerdì 25 Ottobre, nella stessa città estense, alle ore 16.30, presso la Sala della Musica, all’interno del complesso monumentale di San Paolo, in via Boccaleone 19.

Continua…

 

22 OTTOBRE 2013  su ESTENSE.COM

 L’INFLUENZA MASSONICA NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

Conferenza organizzata dalla loggia ferrarese “Giordano Bruno”

Conf stampa GBMolti conoscono l’influenza esercitata dalla Massoneria sulla nascita degli Stati Uniti d’America e sulla redazione della sua Costituzione, influenza espressa anche a livello estetico nell’abbondanza di simboli esoterici disseminati nel Campidoglio e negli altri edifici pubblici di Washington. Altrettanto noto è l’ascendente della Massoneria sulla Costituzione nata dalla rivoluzione francese e sulla Carta dei diritti universali dell’uomo.

Meno noto e più “offuscato” dalla storia e da altri interessi politici del paese è invece il contributo dato dalla Massoneria alla Costituzione italiana. Ed è proprio questa lacuna che cercherà di colmare la conferenza pubblica sul tema “Massoneria e Costituzione” che la loggia “Giordano Bruno” di Ferrara ha organizzato per venerdì 25 ottobre, alle ore 16,30 presso la Sala della Musica, all’interno del complesso di San Paolo (via Boccaleone 19).

Relatori d’eccezione saranno i professori Morris Ghezzi docente di filosofia e sociologia del diritto (Università di Milano), Angelo Scavone docente di istituzione di diritto pubblico (Università di Bologna).

Quali principi massonici sono stati letteralmente trasfusi nella nostra Carta Costituzionale? Quanti e quali massoni vi erano fra i Padri costituenti (un nome per tutti, l’emiliano Meuccio Ruini, cui è intestata una delle tre attuali logge ferraresi)? Ovviamente si tratta di un’eredità di cultura e sentimenti massonici tramandati per secoli ben prima dei quel fatidico 25 giugno 1946, data della prima riunione dell’assemblea costituente.

Quanti sanno, ad esempio, che il simbolo stesso della Repubblica Italiana (guarda caso “una stella a cinque punte” come il pentalfa che appare nelle logge) è opera di un massone (l’artista piemontese Paolo Paschetto)?

Lo scopo della conferenza di venerdì 25 Ottobre, che rientra nelle celebrazioni del Quarantennale di fondazione della Loggia Giordano Bruno, è quello di fornire una sorta di “lettura iniziatica” della Costituzione, cercare, cioè, di leggere la nostra Carta fondamentale con gli occhi di un Libero Muratore.

La parte più interessante, tuttavia, è l’esame comparato dei principi che sottendono alla convivenza di opinioni, culture e religioni diverse nel segno della tolleranza, rispetto e libertà reciproci, principi ribaditi nella nostra Costituzione, ma che nella società attuale trovano un precario – e sempre minacciato – equilibrio. Ed è proprio per salvaguardare questi principi che la Massoneria continua a battersi, sempre più frequentemente anche al di fuori delle proprie logge, sempre più spesso pubblicamente ed alla luce del sole. Proprio come in questo caso, che vede una loggia ferrarese, per la prima volta nei suoi 40 anni di vita massonica, testimoniare se stessa, la propria storia ed i propri principi, apertamente, alla comunità in cui vive ed opera.

 

17 OTTOBRE 2013 su GOI NEWSLETTER n. 39

GOI NEWS 17 OTT

Ferrara, 9 novembre
La ‘Fiamma Infinita’, così Giordano Bruno rivive a Ferrara
GBRuno GOIIl 9 novembre la storia e il pensiero del Nolano in un convegno e uno spettacolo teatrale organizzati dalla Loggia Giordano Bruno per celebrare il suo Quarantennale. Il convegno “Giordano Bruno: la Fiamma Infinita” si terrà presso la Sala Estense di Ferrara il prossimo 9 novembre dalle 16,30, con ingresso libero. A seguire, intorno alle 18,30 (con replica alle 21) uno spettacolo teatrale dedicato anch’esso alla figura di Giordano Bruno, “La Pietra della Bellezza”, questo il nome dell’atto unico tratto da un testo di Gerardo Picardo (uno dei relatori presenti al convegno), porta in scena, in un impossibile dialogo oltre la morte, Giordano Bruno (l’attore Maurizio Pulina) e Clemente VIII (Francesco Palmieri) il Papa che lo mise al rogo. Entrambi spiegano e difendono le proprie ragioni. Ma certo quelle di Bruno hanno una carica più liberatoria.

 

2 OTTOBRE 2013 sul sito del GOI e su GOI NEWSLETTER n. 38

GOI NEWS 38

Quarantennale della Loggia ‘Giordano Bruno’ di Ferrara 

Nel quarantennale della Loggia ‘Giordano Bruno’, i Fratelli ferraresi propongono una serie di appuntamenti pubblici. Si parte venerdì 25 ottobre con una conferenza in Sala della Musica su ‘Massoneria e Costituzione’; sabato 9 novembre doppio appuntamento in Sala Estense: un convegno su ‘Giordano Bruno. La fiamma infinita’, seguito dallo spettacolo teatrale ‘Giordano Bruno e la pietra della bellezza’, tratto dal libro di Gerardo Picardo.

Chiusura sabato 7 dicembre, con la conferenza ‘Massoneria e tolleranza religiosa’. Per la prima volta i Fratelli di Ferrara si presentano alla Città.

“La nostra caratteristica principale è la tolleranza, la nostra convinzione il libero pensiero: i massoni lavorano ai fini di bellezza, saggezza e forza, per il bene dell’Umanità e non del proprio fabbisogno, del consorte o del sodale”, assicura Giangiacomo Pezzano, presidente uscente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia-Romagna del Grande Oriente d’Italia. – See more at: http://www.grandeoriente.it/eventinewsgoi/2013/10/quarantennale-della-loggia-giordano-bruno-di-ferrara.aspx#sthash.3SjLwvZe.dpuf

 

29 SETTEMBRE 2013 su GOI NEWSLETTER

Dal sito Goi 2

Ferrara, 25 ottobre: Conferenza “Massoneria e Costituzione”

La Loggia ‘Giordano Bruno’ n. 852 di Ferrara organizza un ciclo di conferenze dal titolo ‘Oltre le Colonne – Incontri pubblici con la Massoneria’, il cui primo appuntamento è previsto per venerdì 25 ottobre, alle 16.30, presso la Sala della Musica – Complesso San Paolo, in via Boccaleone n.19 a Ferrara. La conferenza, che si svolgerà sul tema ‘Massoneria e Costituzione’, sarà introdotta dal presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna e vedrà interventi di Morris L. Ghezzi, Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia e di Angelo Scavone, Università di Bologna. Nel corso della conferenza verrà inoltre tracciato anche un breve profilo di Meuccio Ruini, presidente della Commissione Costituente, cui è intitolata una delle Logge ferraresi.

 

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26 SETTEMBRE 2013 su G:.O:.I:. NEWSLETTER

GOI NEWSLETTER

Ferrara, 25 ottobre-7 dicembre

Quarantennale della Loggia ‘Giordano Bruno’ di Ferrara

Nel quarantennale della Loggia ‘Giordano Bruno’, i Fratelli ferraresi propongono una serie di appuntamenti pubblici. Si parte venerdì 25 ottobre con una conferenza in Sala della Musica su ‘Massoneria e Costituzione’; sabato 9 novembre doppio appuntamento in Sala Estense: un convegno su ‘Giordano Bruno. La fiamma infinita’, seguito dallo spettacolo teatrale ‘Giordano Bruno e la pietra della bellezza’, tratto dal libro di Gerardo Picardo. Chiusura sabato 7 dicembre, con la conferenza ‘Massoneria e tolleranza religiosa’. Per la prima volta i Fratelli di Ferrara si presentano alla Città.:“La nostra caratteristica principale è la tolleranza, la nostra convinzione il libero pensiero: i massoni lavorano ai fini di bellezza, saggezza e forza, per il bene dell’Umanità e non del proprio fabbisogno, del consorte o del sodale”, assicura Giangiacomo Pezzano, presidente uscente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia-Romagna del Grande Oriente d’Italia..

 

 

17 SETTEMBRE 2013 su CARLINO FERRARA

Foto richiamo in prima pagina + ampio articolo nelle pagine interne

 

massoneria-carlino

17 SETTEMBRE 2013 su LA NUOVA FERRARA

Foto-richiamo in prima pagina + ampio articolo nelle pagine interne

LA NUOVA 17 Set cover

massoneria-nuova

 

17 SETTEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

I massoni… della porta accanto

Dentro il tempio massonico di Ferrara. Le celebrazioni per i 40 anni della loggia Giordano Bruno

CON STAMPA estensecom

Chi pensava di trovarsi di fronte uomini con cappuccio e grembiule forse è rimasto deluso. I massoni ferraresi sono uomini in carne e ossa. Con nomi e cognomi, una professione normale, una famiglia e “nessun segreto da nascondere”, come assicurano gli anfitrioni all’entrata della casa massonica. Che anch’essa ha un normale indirizzo e recapito.

L’occasione di osservare da vicino una parte per molti sconosciuta di Ferrara arriva dal 40° anniversario di fondazione della loggia “Giordano Bruno”, che prossimamente darà il via a una serie di manifestazioni per testimoniare la propria presenza e la propria storia nell’ambito della società ferrarese.

Varcando le soglie di via Pergolato 6 a Ferrara però la fantasia del “profano” viene soddisfatta. Simboli cabalistici, documenti, libri esoterici e, perché no, qualche gadget pret a porter come i portachiavi con squadra e compasso. Poi le presentazioni. Ad attendere i giornalisti per la prima storica apertura del tempio massonico di Ferrara alla stampa c’è il maestro venerabile della loggia Giordano Bruno di Ferrara, Eligio Bolzan. Con lui i maestri delle altre due “officine” presenti a Ferrara, Germano Salvatorelli, maestro venerabile della Girolamo Savonarola, e Francesco Montagnese in rappresentanza della Loggia Meuccio Ruini di Cento.

Giusto il tempo delle presentazioni e agli obiettivi delle telecamere si apre la sala del tempio. All’interno tutti i crismi del simbolismo massone. Clessidra, statue del tempio di Salomone, i segni dello zodiaco, piramide, candelabro, livella, il motto libertà uguaglianza fraternità e il triangolo dedicato al grande architetto dell’universo. “Qui ci raduniamo ogni quindici giorni” esordisce Bolzan. Davanti al desco dei maestri c’è una bibbia. Un passaggio del vangelo di Giovanni apre ogni incontro. “Tra apprendisti, compagni e maestri siamo un centinaio in tutta Ferrara – prosegue il venerabile -, di tutte le età e di tutte le professioni, dai professionisti agli insegnanti, agli impiegati, ai medici, ai commercianti”. E politici? “Non ci risulta che nessun iscritto ricopra incarichi amministrativi”.

Tra i propri padri nobili ferraresi, i “fratelli” estensi possono annoverare Ugo Bassi, il garibaldino Nino Bonnet, Giuseppe Borgatti, cui è intitolato il teatro di Cento, Giuseppe Borselli, cui è dedicato l’ospedale di Bondeno, Max Astoli, uno dei più fidati collaboratori di Rockfeller, al quale venne intitolato un intero padiglione del vecchio Sant’Anna. Vengono poi il conte Vittorio Cini, i risorgimentali Vincenzo Barlaam, Vittorio Oroboni e Gaetano Ungarelli (ricordati in città a livello toponomastico), Pico Cavalieri, eroe della Prima Guerra Mondiale la cui famiglia donò alla città l’omonimo palazzo di corso Giovecca, la Cassa della Patria. Fu generoso donatore anche Giulio Gatti Casazza, direttore della Scala e del Metropolitan Theatre di New York, che contribuì la restauro del Comunale.

Arriva nel frattempo il presidente della Circoscrizione Goi (cioè dell’obbedienza del Grande Oriente d’Italia) dell’Emilia Romagna, l’avv. Gian Giacomo Pezzano. Spetta a lui l’introduzione ufficiale. “Siamo qua – apre – per far vedere che siamo persone normalissime e vorremmo sfatare quei tabu che ci dipingono come qualcosa di nascosto. E invece siamo uomini che operano seguendo tradizioni ben radicate nel tempo. Questo non è un luogo dove si cospira, ma una fucina di uomini dove si cerca di migliorare se stessi”. Tradizioni i cui particolari sono riservati agli iniziati. Ai non adepti basti sapere che “tra le caratteristiche principali della massoneria c’è la tolleranza, il dialogo e quindi la conoscenza, di sé e dell’altro”. Proprio la conoscenza di sé in teoria dovrebbe spingere un profano a chiedere di entrare in una loggia. “Qui – prosegue Pezzano – il pensiero dell’uomo viene elevato verso l’universo, verso l’alto, verso l’ente supremo regolatore”. Che non necessariamente deve essere una divinità. E comunque “a Ferrara ci sono molti massoni che lavorano per il bene e il progresso dell’uomo”. E molti, a confidare nelle previsioni dei maestri, ne arriveranno. Visto che al momento in Emilia Romagna si contano 39 logge per 1200 iscritti, “con un aumento di 300 persone nell’ultimo anno”.

Ma come avviene il reclutamento – che in genere si concretizza in circoli tipo Rotary o Lions – di tanti futuri “fratelli”? “Meglio parlare di avvicinamento – corregge Pezzano -, perché non facciamo proselitismo. Se qualcuno si mostra interessato gli si presta attenzione cercando di percepire il suo intimo convincimento. Non vogliamo curiosi, ma gente genuina”. E possibilmente onesta, visto che tra i requisiti di entrata “c’è anche il certificato penale”.

Veniamo quindi al calendario delle celebrazioni. Si parte venerdì 25 ottobre alle ore 16.30 con la conferenza pubblica nella Sala della Musica di via Baccaleone 19, dal titolo “Massoneria e costituzione”. Sabato 9 novembre si terrà alle 16.30 il convegno “Giordano Bruno. La Fiamma Infinita”, cui seguirà alle 18 lo spettacolo teatrale “Giordano Bruno e la  Pietra della Bellezza” (con replica alle 21). Sabato 7 dicembre, alle 16.30, altra conferenza pubblica, sempre nella Sala della Musica di via Baccaleone, dal titolo “Massoneria e tolleranza religiosa”.

COMMENTI

  • sergio ha scritto il 17 settembre 2013 alle 7:08

Ok, niente di segreto, sconveniente e illecito. Nessun grembiule, nessun cappuccio, simboli qua e là solo per arredo, come si fa nelle migliori case. Ma una domanda nasce spontanea: perchè si sceglie la massoneria? Quali sono i suoi scopi?

  • Giordano Bruno ha scritto il 17 settembre 2013 alle 7:37

Ma le liste degli iscritti alle varie logge sono pubbliche? Magari non ci saranno politici locali, ma se ci sono rettori di università, professori universitari, primari dell’ospedale, dierettori di banche, alti funzionari di enti pubblicie  privati, ecc., credo che i cittadini abbiano il diritto di sapere i nomi

  • ergatto ha scritto il 17 settembre 2013 alle 7:57

Gran brutta bestia l’ignoranza ! Basterebbe studiare, documentarsi per non essere cosi’ sorpresi !

  • falcomigratore ha scritto il 17 settembre 2013 alle 7:57

Di molte associazioni conosciamo e comprendiamo l’utilità sociale. Ma la massoneria?

  • Si salvi chi può ha scritto il 17 settembre 2013 alle 8:23

E’un centro sociale ….!

  • Ilsoledinotte ha scritto il 17 settembre 2013 alle 8:37

Si,  insomma, tutta brava gente….

  • peppo pig ha scritto il 17 settembre 2013 alle 9:23

si, ma per entrare in massoneria come si fa?

  • Killing me softly… ha scritto il 17 settembre 2013 alle 9:32

La prossima volta andate ad intervistare anche i guelfi e i ghibellini per stare al passo coi tempi

  • Augusto ha scritto il 17 settembre 2013 alle 9:36

Bibbia e Vangelo si scrivono con lettere maiuscole.

  • sergio ha scritto il 17 settembre 2013 alle 7:08

 

 

16 SETTEMBRE 2013 su TELESTENSE.IT

Massoneria a Ferrara: ecco il tempio

TE massoneria

E’ la prima volta che il tempio della massoneria ferrarese in via del Pergolato apre i battenti a telecamere, macchine fotografiche e giornalisti. La loggia Giordano Bruno, una delle tre logge massoniche attive sul territorio ferrarese compie 40 anni; è stata fondata il 16 settembre del 1973. Ed ha quindi deciso di organizzare una serie di incontri pubblici per consentire ai ferraresi di conoscere più da vicino il mondo massonico, gli obiettivi e le idee guida della massoneria.

Sulla parete di fondo del tempio campeggiano le tre parole chiave della rivoluzione francese e dell’illuminismo: libertà, uguaglianza, fratellanza; la squadra e il compasso sono al centro della sala; lungo le pareti, le colonne del tempio; il soffitto, sia pure in modo molto stilizzato, che simboleggia la volta celeste. Il tempio è stato restaurato di recente, dopo aver subito danni a causa del terremoto del 2012 per iniziativa della loggia Giordano Bruno. Un altro tempio sorge, a Ferrara, nella zona di via Traversagno, messo in piedi per iniziativa della loggia Savonarola, la più antica della provincia con 70 anni circa di età, e la loggia Meuccio Ruini di Cento, la più giovane. Un centinaio circa sono i ferraresi iscritti ala massoneria, nelle tre logge che abbiamo citato.

Le iniziative organizzate sono state presentate alla stampa da Gian Giacomo Pezzano, presidente del collegio dei maestri venerabili dell’Emilia Romagna, dal Maestro Venerabile della Loggia Giordano Bruno Eligio Balzan, da Germano Salvatorelli, Gran Maestro della Loggia Savonarola e Francesco Montagnese, della loggia Meuccio Ruini.

Tre gli appuntamenti organizzata dalla Loggia : il 25 ottobre in via Boccaleone, con una conferenza su Massoneria e costituzione; il 9 novembre alla Sala Estense, con un convegno su Giordano Bruno seguito da uno spettacolo dedicato al grande pensatore rinascimentale; il 7 dicembre con una conferenza su massoneria e tolleranza religiosa.

(nello stesso servizio appare in streaming on demand anche il video dell’intervista al Presidente della circoscrizione massonica dell’Emilia Romagna Giangiacomo Pezzano ed al Maestro Venerabile della Loggia Giordano Bruno, Eligio Bolzan).

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16 SETTEMBRE 2013 – Nota Agenzia ANSA

(ANSA) Massoneria: loggia ferrarese compie 40 anni e apre le porte

‘Siamo selettivi, escludiamo condannati per reati dolosi’

E’ il quarantennale della Loggia massonica ‘Giordano Bruno’. Allora, via il cappuccio e porte aperte alla stampa, nella prima assoluta regionale,della casa massonica ferrarese di via Pergolato. “Siamo gente normalissima – spiega Eligio Bolzan, venerabile della confraternita intitolata all’eretico – malgrado ci venga cucita addosso un’aurea sulfurea come quella del diavolo. Forse anche per colpa nostra: non siamo mai usciti allo scoperto”. Per la prima volta i massoni di Ferrara si presentano: “La nostra caratteristica principale è la tolleranza, la nostra convinzione il libero pensiero: i massoni lavorano ai fini di bellezza, saggezza e forza, per il bene dell’umanità e non del proprio fabbisogno, del consorte o del sodale”, assicura Giangiacomo Pezzano, presidente dell’Emilia-Romagna del Grande Oriente d’Italia.

I massoni ferraresi propongono una serie di appuntamenti pubblici. Si parte venerdi’ 25 ottobre con una conferenza in Sala della Musica su ‘Massoneria e Costituzione’; sabato 9 novembre doppio appuntamento in Sala Estense: un convegno su ‘Giordano Bruno. La fiamma infinita’, seguito dallo spettacolo teatrale ‘Giordano Bruno e la pietra della bellezza’. Chiusura sabato 7 dicembre, con la conferenza ‘Massoneria e tolleranza religiosa’.

Dei circa 1.200 affiliati in regione, nel Ferrarese se ne contano un centinaio. “Appartengono a tutti i ceti sociali – assicura Bolzan -. Non ci sono politici ferraresi attivi tra le nostre file, anche se in passato ne abbiamo avuti”. Italo Balbo fu uno tra questi, “tuttavia il fascismo mise al bando la massoneria – nota Germano Salvatorelli, della seconda loggia cittadina, la ‘Savonarola’ – persecuzioni ci furono con le inchieste su Licio Gelli e con quelle del pm Cordova. Io stesso mi autodenunciai come massone in questura: polizia e carabinieri volevano l’elenco degli associati, pure ‘in sonno’. Ne risultò un buco nell’acqua”. “Siamo selettivi – spiega Pezzano – ma non elitari: non entrano i curiosi, come escludiamo chi ha condanne per reati dolosi. I ‘bussanti’, vengono valutati per bene. Un reclutamento vero e proprio non esiste”.

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16 SETTEMBRE 2013 su ESTENSE.COM

La massoneria ferrarese si svela

Per la prima volta telecamere, fotografi e giornalisti ammessi in un tempio

Sarà una mattina molto particolare quella di oggi. Con un comunicato senza precedenti per la nostra provincia, la massoneria ferrarese si svela e annuncia una serie di manifestazioni pubbliche in occasione del 40° anniversario della loggia Giordano Bruno.

La loggia, che obbedisce al Grande Oriente d’Italia, ha convocato per le 10.30 una conferenza stampa presso la Casa massonica di Ferrara, in via Pergolato 6. Per la prima volta telecamere, fotografi e giornalisti ammessi in un tempio massonico.

Saranno presenti i maestri venerabili di tutte le tre logge ferraresi e il presidente della circoscrizione Emilia Romagna del Grande Oriente d’Italia avv. Giangiacomo Pezzano.

COMMENTI

  • Capitan Ovvio ha scritto il 16 settembre 2013 alle 2:43

Vallo a spiegare a Mons. Negri adesso!

  • guerzoni massimiliano ha scritto il 16 settembre 2013 alle 7:00

Capitan Ovvio: Spiegalo a quelli che non credo a Mons. Negrri lui lo sa che esistono queste realtà.

  • loggia del leopardo ha scritto il 16 settembre 2013 alle 7:57

io presideo la mitica loggia del leopardo (qualcuno la ricorda?) e nessuno mi ha convocato. sig!

  • ric venturi ha scritto il 16 settembre 2013 alle 9:01

se lo sa il Conte Nando s’incazza..lui è dormiente!

  • Sir-Kiapp1 ha scritto il 16 settembre 2013 alle 9:09

Non c’è anche una Loggia “XY come se fosse Antani”?? Ma chi se li fila più questi? Arcaici.

  • al vècc frarés ha scritto il 16 settembre 2013 alle 11:00

@Massimiliano Guerzoni: e ti dirò che io sono ben felice che Mons. Negri sia ben al corrente di queste realtà che io considero oscure. Con lui alla nostra guida mi sento più protetto.

  • libe.Fe dall’Ignoranza ha scritto il 16 settembre 2013 alle 11:07

Caspita!
Consiglio per la prossima settimana un evento imperdibile : porte aperte al Circolo dell’Uncinetto, per la prima volta aperto a tutti gli infedeli e alla stampa.

  • mirco gallerani ha scritto il 16 settembre 2013 alle 11:07

I Massoni, quelli veramente potenti stanno coperti.I pesci da acquario fanno bella mostra per comunicare agli sprovveduti che sono belli e buoni, mentre squali ed orche divorano la politica, le banche e l’economia reale !

  • pendenza ha scritto il 16 settembre 2013 alle 11:54

Sir-Kiapp1 magari fossero arcaici, dominano tutta l’economia mondiale. Il potere lori ce l’hanno cocretamente. Loro possono fare il buono e il cattivo tempo

  • Pierluigi Brezzi ha scritto il 16 settembre 2013 alle 13:10

@lib.Fe dall’ignoaranza solo emigrando potrai dare un contributo reale alla causa che sbandieri con il tuo nick. Buon viaggio

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SU ERASMO NOTIZIE Settembre 2013 – Anno XIV – Numero 15-16

A pagina 12                                                                         A pagina 19

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22 AGOSTO 2011 su ESTENSE.COM

Massoneria, a Ferrara quattro logge

in attività

Dalla più antica a quella, tutta femminile, costituita nel 2010. Segnali di apertura dalla ‘Giordano Bruno’

ferrara-voltoSe da una parte il Movimento 5 Stelle ha presentato, per voce del consigliere Giovanni Favia, un’interrogazione sulle logge massoniche nel tentativo di far uscire allo scoperto chi ricopre un incarico pubblico – “chi ricopre un incarico pubblico dichiari le proprie appartenenze”, afferma Favia nella sua ‘operazione trasparenza’ – dall’altra gli appartenenti alle logge, in regione come nel Ferrarese, difficilmente acconsentiranno a rendere pubblico il proprio nome in associazione alla massoneria, la cui caratteristica è storicamente legata alla segretezza.

Questo nonostante proprio a Ferrara la massoneria non manifesti più quella forza e influenza che altrove invece esercita ancora. Nella nostra provincia gli appartenenti alle logge massoniche sono infatti stimati in un centinaio di persone, suddivise nelle quattro logge ancora in attività. La più anziana, in quanto fondata nel 1945, è intitolata a “Girolamo Savonarola”, mentre di più recente costituzione sono le logge “Giordano Bruno” (1973) e “Meuccio Ruini” fondata nel 2006 a Cento. Ancora più recente, del 2010, la costituzione di una loggia femminile, il Capitolo Osiride, delle “Stelle d’Oriente”.

Fra queste la più attiva è forse la loggia “Giordano Bruno”, che si identifica come la numero 852 affiliata al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Attiva anche in termini di quella ‘trasparenza’ chiesta dal Movimento 5 Stelle, dato che, quantomeno, alcune basilari informazioni su di essa sono state inserite in un sito internet consultabile da chiunque. Sito che contiene anche una breve storia della loggia “Giordano Bruno” e, più in generale, della massoneria estense. Così si scopre che furono 8 i massoni ferraresi a fondare la loggia 852, divenuti oggi una cinquantina.

Ma chi sono i massoni ferraresi? Alla domanda proprio sul sito della “Giordano Bruno” si dà una parziale risposta. Niente nomi, ovviamente, ma alcuni preziosi indizi: “A questa domanda – si legge infatti nel capitolo del sito dedicato alla “Ferrara Massonica” – si può ancora incappare in un certo riserbo (anche se ormai il concetto di segretezza della vecchia massoneria è stato del tutto superato, e sono sempre più frequenti le manifestazioni ed i convegni in cui i “liberi muratori” si manifestano apertamente e pubblicamente; gli stessi massoni ferraresi non si nascondono affatto: alla porta del loro tempio, c’è una vistosa ed esplicita targhetta…). Più semplice, comunque, è ottenere una risposta esauriente ad un altro quesito: cosa sono i massoni? Ci viene detto che sono principalmente “cercatori” o meglio “esploratori” delle più antiche fonti del sapere e della spiritualità. E’ del tutto falso che la Massoneria rifiuti ed osteggi la religione. E quella cattolica in particolare. Anzi, ad ogni “iniziato” è espressamente richiesto di avere un credo od un fondamento religioso. Probabilmente ciò che differenzia i massoni dai cattolici più osservanti è unicamente il fatto di sentire il forte bisogno di andare oltre ai dogmi e ricercare in antichi percorsi sapienziali ed iniziatici le radici più autentiche della propria fede”.

Come si potrà notare, dunque, non sono indicati né i nomi dei “liberi muratori” né tantomento il luogo in cui si troverebbe il loro “tempio”. Si ritrovano invece molti nomi di massoni ferraresi ormai passati alla storia. Fra questi Ercole Tancredi Mosti, Ugo Bassi e, in tempi più recenti, Arnaldo Ferraguti (primo illustratore del libro “Cuore” ), Giulio Gatti Casazza e il centese Giuseppe Borgatti. Scorrendo questa pagina di storia massonica ferrarese il sito della “Giordano Bruno” fornisce ancora altri interessanti indizi sugli appartenenti. “Personaggi della massoneria ferrarese – è scritto – hanno certamente inciso nella vita pubblica della città. Allora, come in parte oggi, frequentavano il tempio massonico personaggi di rilievo dell’economia (ai vertici di imprese, delle principali associazioni di categoria, e dei maggiori istituti di credito cittadini), delle istituzioni, dell’università, dei mestieri e delle professioni”. “Allora come in parte oggi”, dunque.

La massoneria “non vuole certamente più nascondersi”, si sostiene nello spazio web della loggia estense, che mette nero su bianco una sorta di ‘manifesto’ o, meglio, di “sogno della Massoneria ferrarese e di quella italiana in generale”, quello cioé “di poter vivere finalmente in un paese “normale”. Dove sia appunto normale praticare tolleranza, fratellanza, ed eguaglianza, senza incorrere in sospetti e discriminazioni. Dove sia normale dirsi fratelli e praticare la massoneria”.

Un  segno di ‘apertura’, infine,  viene dato nello svelare come in tempi recenti Ferrara abbia già ospitato “pubblicamente” per due volte le massime cariche massoniche: “negli Anni Ottanta il Gran Maestro Armando Corona (nel corso di una memorabile serata del Lyons Club all’Hotel Astra), nel 1999 il Gran Maestro Virgilio Gaito (nel corso di una serata del Rotary Club di Copparo)”. “Il prossimo appuntamento – annunciano dal sito – potrebbe essere proprio quello con l’attuale Gran Maestro Gustavo Raffi, avvocato ravennate, con alle spalle un certo impegno politico nel Partito Repubblicano di Spadolini e La Malfa, il quale è fra l’altro legato a Ferrara da un singolare ricordo personale, che ha raccontato egli stesso recentemente: la sua iniziazione in massoneria, avvenne infatti proprio al ritorno da un suo comizio nel Ferrarese”.

 

 

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1 Comment for this entry

  • Malehlomela

    secondo te le monete sono il mezzo con cui cnmipooo quella che chiami alchimia sociale?Non sarebbe troppo spudorata come cosa? Mettere tutti quei simboli come sul dollaro…LucaIl monetarismo ci condiziona molto pif9 di quanto si possa pensare e questo perche8 le nostre capacite0 di analisi critica sono a loro volta condizionate da tale situazione. La penetrazione e8 cosec profonda che esiste la possibilite0 che qualcosa sia arrivato alla memoria genetica, all’istinto. Ma vista la nostra posizione di analisi diviene impossibile poterlo capire, riconosceremmo tali tratti semplicemente come umani.E’ bene ricordare che questo sistema (a moneta) e8 solamente l’applicazione di una teoria…uno dei possibili sistemi, non certo l’unico. Eppure per quasi tutti e8 impossibile una totale alternativa. E non ha profumo di condizionamento magico tutto questo?La sua realizzazione non puf2 essere passata solo da cif2 che viene raccontato, proiettato.L’opera di trasformazione, che parte da lontano, si serve degli strumenti dei vari periodi ma una linea principale d’azione e8 la stessa da millenni, immutata. Una sola scienza e8 applicabile per la trasmutazione di qualunque elemento e da millenni.Non sarebbe troppo spudorata come cosa? Mettere tutti quei simboli come sul dollaro…I simboli sul dollaro, sono appunto dei simboli…fu voluto che fossero spudorati. Il simbolo e8 un legante, creandolo o usandolo l’intenzione e8 di congiungere, coagulare due significati, due valori, due mondi, due visioni. Abbiamo noi la percezione che celino qualcosa poiche8 conosciamo generalmente solo uno dei due estremi, di solito quello profano. Ma in realte0 i simboli sono delle insegne luminose, si vuole siano visti e che congiungano, magari anche solo inconsciamente. Ecco perche8 sono disseminati ovunque.Quindi moltissimo si puf2 leggere circa i tanti simboli apposti SULLE monete, ma e8 almeno altrettanto interessante ragionare sui simboli DELLE monete stesse.Questi custodiscono e porteggono il vero scopo della moneta, Sono dei Sigilli, dei segni semplici ma molto efficaci che coprono gli intenti dei suoi artefici da occhi ritenuti non adatti. In questo caso lo scopo e8 disgiungere.L’apposizione di un sigillo crea una sconnessione tra un segreto celato ed il mondo esterno (profano). Perche8 si attivi deve presentare pif9 nodi tra linee. Perf2 guardando dal lato esterno di questo cancello e8 possibile intuire quello interno di cui il simbolo stesso e8 inevitabilmente impregnato (consapevolmente).Per esempio la S della moneta Dollaro e8 oggi, per chi opera, il serpente lungo il bastone, il drago sull’albero delle Esperidi. Ma e8 stato anche il grande drago guardiano a difesa delle colonne del tempio per diverso tempo durante il periodo dei lavori (i tratti verticali per molto tempo erano due).I numerosi e notevoli altri simboli sui Dollari di cui tanto si parla hanno delle valenze diverse, non sono sigilli.Anche il segno/simbolo dell’Euro e8 molto interessante da questo punto di vista…..(NonMiFermo)

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